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Paolo Pisciotta

 
 

 

Il ricordo del presidente: memorial day per Raffaele Sirica

 
Pubblicato sul:
Focus n° 5 maggio 2009
 
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Per ricordare la figura di Raffaele Sirica abbiamo organizzato un'iniziativa il prossimo 30 maggio a Napoli, chiamando personaggi di alto profilo con cui Raffaele ha lavorato in questi anni. In questa occasione voglio proporre un mio personale ricordo.
"In vista dell'appuntamento europeo del '92, la debolezza del quadro istituzionale del Mezzogiorno impone al mondo delle professioni il recupero di quella centralità, da anni perduta, per incidere nei processi di decisione".
Domenica 15 luglio 1990, nelle colonne de Il Giornale di Napoli, Raffaele Sirica tratteggiava così un programma politico davvero ambizioso per l'Ordine: che oggi, dopo diciannove anni assume il significato di un testamento politico a cui noi tutti dobbiamo riferirci nel rispetto dei valori morali di correttezza e lealtà. Allora iniziava un biennio in cui il Consiglio, spinto dalla lungimiranza politica di Raffaele, ruppe i "muri del convento", affrontando i temi che interessavano non solo la professione, ma soprattutto le trasformazioni urbane.
I primi anni Novanta erano difficili per la categoria, perché la seconda edizione della legge sui lavori pubblici prevedeva la selezione dei professionisti con il criterio del portafoglio, al pari di qualsiasi fornitore di servizi. L'idea di mercato, cui era soggiogata la professione, rendeva Raffaele inquieto, ma anche combattivo: intraprese una lotta di civiltà e, con raffinata intelligenza politica e culturale, capì che doveva puntare sulla qualità dell'architettura. La riuscita dell'azione esigeva alleanze internazionali, lanciando il tema del "concorso di progettazione" quale strada maestra.
Con l'elezione di Raffaele, nel '97, a Presidente del Consiglio Nazionale si avviava la stagione di recupero del valore professionale nei processi di decisione, senza dimenticare la centralità dell'architettura. Ancora, nel '99, al Congresso Nazionale di Torino, Raffaele consacrò l'alleanza degli architetti con la politica e, nello stesso tempo, costruiva il tavolo internazionale per la stesura della Direttiva Europea sulla "Qualità dell'ambiente urbano e rurale".
Una profonda grinta si rintraccia, così, in tutte le attività di Raffaele: ne è esempio il Congresso
Internazionale UIA di Berlino nel 2002, in cui sostenne la candidatura di Torino come sede per l'edizione 2008.
Questi brevi ricordi sono una piccola parte del patrimonio che mi hai regalato, eppure sento il bisogno di sentirti qui e dirti grazie. Grazie perché mi hai dato il privilegio di starti vicino fino all'ultimo e, forse più di altri, posso tratteggiare la tua forza d'animo, nutrita di autenticità intellettuale: era forza da "Gigante", tipica di pochissimi eletti, come hai dimostrato ancora nel tuo ultimo intervento al Congresso di Torino.
Per tutti noi, carissimo Raffaele, sei stato e resterai sempre la "stella polare" che, nel buio della notte, indica la rotta ai marinai.
 
 
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