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Da Palermo a Torino: "con la Democrazia Urbana trasformiamo le periferie in ecocittà"

 

in: Archiworld Magazine n.2 di marzo 2008

Autore:
Raffaele Sirica, Presidente CNAPPC
 
 
"Democrazia urbana per la qualità: è stata questa la parola d'ordine del Congresso di Palermo, espressione con la quale noi architetti intendiamo la corretta programmazione delle opere, attraverso meccanismi di partecipazione, di cittadini e di utilizzatori.
Insomma, quel processo che fa leva su opportune consultazioni nelle comunità, e sull'intreccio equilibrato tra architettura e urbanistica, per trasformazioni condivise. Con l'obiettivo di superare definitivamente "l'urbanistica vincolistica del dopoguerra", tutta quantitativa, che ha prodotto anche il disastro dei condoni, attenti, però, a non ricadere in una sorta di "iperliberismo senza regole", che pure è in auge in alcune realtà, laddove si affida acriticamente tutto ai privati, con possibili preoccupanti ricadute sulla collettività.
Qualità del prodotto architettonico, dunque, come priorità che necessariamente non può, e non deve assolutamente prescindere dalla qualità del processo edilizio: il cantiere edile, la fabbrica
dell'edificio o dell'opera civile devono trovare, infatti, oggi più che mai, risposta in una progettazione del processo produttivo che renda più sicuro il lavoro.
Quello che mi piace ricordare della tre giorni palermitana, oltre alla profondità e alla vivacità del dibattito, che è stato ricco di spunti e di tematiche, è la presenza tra i colleghi, che sono intervenuti numerosi, di molti i giovani:questo ci fa ben sperare per il futuro della nostra professione che proprio a Palermo ha molto rafforzato il proprio senso di appartenenza.
Siamo, ed è indubbio, una categoria che è chiamata a svolgere sempre di più un ruolo importante nel complesso della società italiana, un ruo- lo di "ponte" tra cittadini ed istituzioni, a ogni livello.
Lo conferma la nostra capacità di essere sussidiari agli Enti locali, con il Manuale di buone pratiche
che tiene conto anche delle novità introdotte dal nuovo Codice degli appalti. Così come lo conferma il nostro svolgere un ruolo di ausilio nei confronti delle istituzioni in genere che aiutiamo, tra l'altro, nella definizione dei disegni di legge proprio sulla base del principio della sussidiarietà che ho poc'anzi ricordato.
Un ulteriore importante momento di riflessione nel contesto del nostro Congresso nazionale è stata la presentazione della ricerca "Il Mercato della progettazione architettonica in Italia" che il Consiglio Nazionale ha commissionato al Cresme e dal quale vengono significative riflessioni per il futuro degli architetti italiani: in particolar modo la necessità di una alleanza con la piccola e media impresa, per contribuire insieme a rilanciare il tema della qualità verso nuovi mercati.
Mi riferisco, in particolare, ai settori della sostenibilità intesa come riduzione dei consumi energetici degli edifici; del facility management inteso come gestione degli immobili lungo tutto l'arco della loro vita e del progect financing per la realizzazione di opere pubbliche con capitali privati.
L'auspicio dopo Palermo è quello di un consolidamento dell'ampia diffusione sul territorio degli architetti italiani, quale risorsa ottimale per i cittadini ai fini dell'offerta di un vasta pluralità di prestazioni. Una diffusione che dovremo rinvigorire soprattutto attraverso la valorizzazione dei giovani, sia consentendo loro l'accesso al credito, sia riformando le disposizioni della legge sul diritto d'autore per assicurare la compiuta protezione delle opere intellettuali rese dal professionista.
L'impegno nei confronti dei giovani architetti è stato più volte sottolineato nel corso degli interventi e dei dibattiti che hanno animato la nostra assise: per essi, infatti, si aprono spazi nuovi anche grazie agli interventi realizzati dal Consiglio nazionale che ha fatto inserire nel Codice degli appalti norme per promuovere la presenza dei giovani professionisti nei gruppi concorrenti ai bandi relativi a incarichi e concorsi di progettazione e ai concorsi di idee. Norme che sono state valorizzate nel Regolamento in via di emanazione, e che sono descritte nel nostro "Manuale".
Queste, dunque, le sfide che gli Ordini italiani hanno raccolto a Palermo, e che rilanceranno al Congresso mondiale Torino, insieme a tutta la comunità degli architetti del mondo, unitamente all'appello : ''con la Democrazia Urbana trasformiamo le periferie in ecocittà".
 
 
 
 
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