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  Magazine 04/08: Da Torino una legge per la qualità architettonica  

Da Torino una legge per la qualità architettonica

 

in Archiworld Magazine n.4 di settembre 2008

Autore:
Raffaele Sirica, Presidente CNAPPC
 
 
Non posso avviare una riflessione sul Congresso mondiale di Torino, senza ricordare Giancarlo Ius. Proprio a Torino, un infarto lo ha stroncato, ancora giovane alla vigilia della sua elezione a Presidente dell'Unione Internazionale degli Architetti. Forse il suo cuore non ha retto all'emozione del grande giorno in cui avrebbe coronato il suo sogno. Un grande mancanza per l' organizzazione mondiale degli architetti. Per me, un grande dolore, e un grande vuoto umano e politico, come amico e come presidente.
Con Giancarlo, a partire dalla metà degli anni novanta, avevamo, infatti, condiviso tutte le battaglie professionali: egli era divenuto, ormai, il forte punto di riferimento di una solida armonia generale.
C'era complicità fraterna: ormai ci si capiva a volo, guardandosi negli occhi, senza parlare, dovunque ci trovassimo.
Generoso, mite, paziente, tollerante, e con una inconfondibile carica di energia. Era questo Giancarlo Ius, e questa Sua immagine vive e vivrà sempre dentro di me.
Una immagine forte e positiva, che dovrà incoraggiare tutti noi, nei momenti difficili, per continuare, nella Sua scia, la grande battaglia verso le cose belle e giuste del mondo: Giancarlo era sicuramente, su questa strada, prima di altri, più avanti.
Emblematici, a questo proposito, alcuni passi del suo intervento per la candidatura a presidente dell'UIA. "La solidarietà - scriveva - consente a tutti di soddisfare i propri bisogni primari: salute, cibo, pace e sicurezza, case adatte in città piacevoli e confortevoli: preserviamo i monumenti, "cediamo" i nostri sobborghi e costruiamo cittadine che promuovano la speranza. Costruiamo un nuovo mondo assieme!".
Ed ancora :"Stiamo lavorando per il benessere di tutti gli uomini e di tutte le donne del mondo nell'ambito di un umanismo moderno e globale per essere architetti e fornire architettura di qualità per il futuro dei nostri figli".
Nuovi ed impegnativi orizzonti, dunque, per il ruolo dell'architetto: è questa la riflessione che può sintetizzare - se mai fosse possibile ridurre i ricchissimi e variegati temi che sono stati affrontati nei giorni dell'architettura mondiale a Torino, e ancor di più il messaggio contenuto nel Manifesto conclusivo - i lavori del nostro Congresso.
L'epocale impulso all'urbanizzazione e all' infrastrutturazione del territorio, le dimensioni del mercato mondiale delle costruzioni e della progettazione che mostrano un valore della trasformazione fisica del territorio vicino agli 8.000 miliardi di dollari assegnano, infatti, agli architetti un ruolo decisivo. Coordinatore, regista, direttore d'orchestra, traduttore, l'architetto deve orientare la progettazione, guidarla sposando il processo di innovazione tecnologica e aprire nuovi orizzonti all'integrazione di tutti i saperi tecnici. È chiamato ad innovare e a trovare soluzioni sociali, soprattutto "di qualità a basso costo" per far fronte alle diseguaglianze economiche e sociali, a sviluppare nuovi modelli di offerta basati sull'integrazione delle esperienze, delle conoscenze e delle risorse".
L'architettura dell'era elettronica, digitale deve contribuire a neutralizzare le patologie delle grandi aree urbane, andare oltre i linguaggi, sia accademici che sperimentali, ormai in fase involutiva, che ignorano la crisi ambientale e sociale. Ciò può avvenire solo attraverso un processo, quello della "Democrazia urbana per la qualità" ovvero attraverso consultazioni nelle comunità e l'intreccio virtuoso tra architettura sostenibile e urbanistica, per realizzare trasformazioni condivise.
Consapevole di questo nuovo ruolo che attende l'architettura italiana, il nuovo Governo ha dimostrato grande sensibilità.
Prova ne sono i tempi rapidissimi con i quali è stato dato il via libera - da parte del Consiglio dei Ministri - al disegno di legge quadro sulla qualita' architettonica, così come aveva assicurato il ministro Bondi, intervenendo proprio alla nostra Assise internazionale.
Il nostro Paese deve recuperare il troppo tempo perduto: gli architetti italiani - ed in prima linea i giovani architetti - sono pronti a dare il loro contributo anche al superamento della crisi delle grandi aree urbane attraverso la eco-metropolis. La legge sulla qualità rappresenta ormai uno strumento irrinunciabile per allineare il paese agli standard qualitativi europei. L'apertura del mercato della progettazione ai giovani professioTorino nisti, insieme
con la valutazione sul merito dei progetti e una maggiore trasparenza ed efficacia negli affidamenti degli incarichi pubblici, rappresentano, infatti, elementi caratterizzanti del disegno di legge. Nella relazione al DDL approvato dal Consiglio dei Ministri è esplicitamente scritto: "Nel corso del recente XXIII Congresso mondiale di architettura promosso dall'Unione internazionale architetti, che si è tenuto a Torino, è stata fortemente evidenziata, da parte dei professionisti e di tutti quanti operano nel settore, la necessità di una disciplina organica sul tema della qualità dell'architettura, dell'urbanistica."
 
 
 
 

 

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