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Architettura e qualità binomio ormai indissolubile

 

in Archiworld Magazine n.5 di dicembre 2008

Autore:
Raffaele Sirica, Presidente CNAPPC
 
 
Il 19 novembre scorso, il Consiglio dei Ministri ha riapprovato il DDL sulla qualità architettonica.
Con celerità il provvedimento, annunciato a luglio, è stato riportato in Consiglio dei Ministri per il suo varo, dopo che anche la Conferenza Stato Regioni aveva rapidamente dato il suo via libera. Va additato, quale esempio, l'innovativo metodo, promosso dal Ministero, di concerto con il CNAPPC, di consultazione on line della bozza del provvedimento.
Una legge sulla qualità architettonica rappresenta ormai, lo strumento irrinunciabile per allineare
il Paese agli standard qualitativi europei.
L'apertura del mercato della progettazione ai giovani professionisti, la valutazione sul merito dei progetti e l'obbligatorietà dei concorsi di progettazione per le opere di rilevante interesse architettonico, di competenza dei Ministeri dei Beni Culturali e delle Infrastrutture, una maggiore trasparenza ed efficacia negli affidamenti degli incarichi pubblici sono alcuni degli elementi che caratterizzano il disegno di legge e che dimostrano una nuova sensibilità per la difesa dell'ambiente, nonché una nuova attenzione nei confronti della nostra professione.
Il 20 novembre scorso è stato approvato definitivamente dal Consiglio dell'UE il Progetto di Conclusioni relative all'Architettura, dal titolo: "Contributo della cultura per lo sviluppo sostenibile".
La spinta è stata data dal Forum Europeo per le politiche architettoniche, nato ad Assisi nel '98, su iniziativa degli Ordini italiani, e del cui Comité de Pilotage il CNAPPC fa parte. Sarà una Risoluzione storica, fondamentale, in questa drammatica fase di crisi globale dei mercati. Dunque un 2008 di lavoro assai intenso per gli Ordini Italiani.
Nel corso dell'anno si è svolto, infatti, dopo i congressi provinciali e regionali, il Congresso nazionale di Palermo, che ha visto la presentazione del "Manuale di buona pratica" dal titolo "Democrazia urbana per la Qualità, programmazione delle opere pubbliche e concorsi di progettazione", e della ricerca del CRESME sullo "Stato della progettazione architettonica in Italia". Infine, l'epocale congresso dell'UIA di Torino, con il Manifesto degli Architetti del Mondo. Ma torniamo alla Risoluzione dell'UE.
Già a Palermo, al nostro Congresso Nazionale, Michel Ricard, del Ministero della Cultura francese, aveva annunciato che Nicolas Sarkozy intendeva rilanciare il Forum di Assisi. Infatti, i contenuti della nuova Risoluzione sono sostanzialmente quelli del manifesto degli Architetti di Torino 2008.
Il progetto richiama, al primo articolo, la precedente Risoluzione sulla "qualità architettonica dell'ambiente urbano e rurale" del febbraio 2001, presentata dal Forum nel dicembre 2000 nella sede del CNAPPC.
Al secondo punto si afferma che "la nuova strategia dell'Unione Europea è a favore dello sviluppo sostenibile, il cui l'obiettivo è censire e rinforzare le azioni dell'UE per migliorare la qualità della vita delle generazioni presenti e future, tramite la creazione di comunità sostenibili, in grado di gestire le risorse in modo efficace e di sfruttare il potenziale di innovazione ecologica e sociale dell'economia, per garantirne la prosperità, la protezione ambientale e la coesione sociale".
Al terzo punto le congratulazioni "per i lavori del « Forum Europeo per le Politiche Architettoniche» in merito alla questione della qualità architettonica e dello sviluppo sostenibile".
Al quinto punto, lo sviluppo urbano sostenibile implica "una particolare attenzione alla qualità ed alle diversità architettoniche, componenti della diversità culturale, alla preservazione e valorizzazione del patrimonio, e all'identità singolare dei paesaggi naturali o urbani".
E al punto sette "invita gli stati membri e la commissione, nell'ambito delle proprie rispettive competenze e nel rispetto del "principio di sussidiarietà", principalmente attraverso la cooperazione con i professionisti, a valorizzare l'architettura".
Infine al punto nove si invita "la Commissione a coinvolgere le reti di esperti e professionisti dei settori pubblici e privati dell'architettura, come il "Forum Europeo per le Politiche Architettoniche", nei lavori e consultazioni per le questioni relative all'architettura".
Dieci anni fa ad Assisi, con la nascita del Forum, ponemmo un problema al Paese la riqualificazione urbana e ambientale - dicemmo - è solo il sogno del mondo della cultura e di quello degli architetti, ovvero può essere l'obbiettivo politico, strategico, non congiunturale, fonte di occupazione e sviluppo per l'Italia d'Europa nel nuovo millennio?
E citammo Mitterand, quando all'inizio della
sua straordinaria stagione di statista aveva affermato "noi non avremo fatto nulla di positivo se nei prossimi dieci anni non avremo costruito le fondamenta di una nuova cultura urbana, e trasformato le nostre periferie in città." Nacque così l'operazione Banlieu '89.
La Risoluzione del 20 novembre scorso, allora, rafforza, decisamente, anche in Italia, il significato politico della nostra intuizione.
E rafforza soprattutto la nuova parola d'ordine: "con la democrazia urbana trasformiamo le periferie in brani di ecocittà".
 
 
 
 
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