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L'Aquila, ricostruzione senza architettura

 
Testata:
Il Sole 24Ore Progetti e Concorsi
 
Data:
29-03-2011
 
Autore:
Paola Pierotti e Mauro Salerno
 
 

Vi ricordate le new town? Il faraonico piano di 100 quartieri ecosostenibili da realizzare nei pressi dei capoluoghi di provincia, annunciato in diretta tv, è durato lo spazio di una stagione. La prima avrebbe dovuto essere realizzata all'Aquila. Poi non se ne è fatto niente, anche per l'opposizione di amministratori e cittadini abruzzesi per nulla intenzionati ad abbandonare a se stessa la città ferita dal terremoto. A due anni dal sisma che il 6 aprile del 2009 ha causato 308 vittime quello delle new town non è l'unico annuncio rimasto lettera morta. Almeno sul fronte della visione strategica improntata alla rinascita e allo sviluppo della città. Solo due settimane fa Bolzano ha pubblicato i risultati del concorso di progettazione con cui i migliori architetti internazionali sono stati coinvolti nel progetto di un nuovo quartiere sull'ex area ferroviaria strategico per l'espansione del capoluogo altoatesino.
(...)
«All'Aquila è mancata una regia pubblica determinata e dinamica - commenta l'architetto bolognese -. Ci voleva poco a fare un concorso internazionale e chiedere delle idee. Sfruttando la rete, sarebbero bastati due mesi, non due anni. Ma sarebbe servita una macchina ad hoc, con procedimenti snelli e ben controllati». Ecco perché immergersi nel tessuto slabbrato della città, a due anni dal sisma, dà l'idea di un'occasione persa. Un esempio tra tanti: «Mettere mano a un piano di sostituzione edilizia degli edifici anni '60-'70, obsoleti tanto dal punto di vista sismico che energetico», chiosa Gianlorenzo Conti, presidente dell'Ordine degli architetti dell'Aquila.


L'Aquila ha costruito edifici, non la città. Design affidato alle imprese. Persa l'occasione di delineare il futuro con i concorsi

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