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Lavori fotografici

 

Si potrebbe scrivere un intero trattato sulle strutture delle e nelle fotografie di Tullio Stravisi e trovare in ciò un filo conduttore di tutta la sua immensa opera. Strutture carsiche certo, ma non solo: strutture di alberi che diventano monumenti naturali; strutture artificiali: quelle delle case, solitarie o in "processione" o come eleganti e solitarie signore; di certe fabbriche rese nelle facciate laterali, consumate dal tempo, prive di insegne; strutture di cabine sulla spiaggia: costruzioni temporanee testimoni del "nomadismo" estivo e quelle di sbarramenti lagunari; strutture disegnate nelle pietre di una cava, strutture nei volti scavati dei lavoratori. E poi ancora strutture di vetri rotti, strutture di scalinate raramente percorse, di ringhiere. Sono immagini di un silenzio, talvolta stridente, fatto di pietra, metallo, ruggine, mare, talaltra espressione di ricercate e amate solitudini.
(Tratto dal testo di Magda Di Siena, curatrice della mostra)

 
 
 
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