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CNAPPC
 

Riforma Lavoro e P. IVA: garantire i più deboli nel rispetto dell'autonomia professionale

 
Testata:
lavoripubblici.it
 
Data:
29-03-2012
 
 

Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori - in una lettera inviata al Presidente del Consiglio e ai Ministri della Giustizia, del Lavoro e dello Sviluppo economico - esprime l'assoluta contrarietà alla norma che, nel disegno di legge sulla riforma del lavoro, intenderebbe includere gli iscritti agli Albi tra coloro che, ove lavorassero per oltre sei mesi per il 75% per un medesimo cliente e/o utilizzandone le strutture e le attrezzature, dovrebbero essere assunti come dipendenti. L'applicazione di questa norma, secondo gli architetti italiani, infatti, creerebbe gravissimi danni all'intera categoria professionale, sia in termini di disoccupazione che in termini di marginalizzazione dal mercato.
"La struttura media degli Studi di architettura italiani - spiega la lettera - è assai piccola (tra due e quattro addetti) e si basa sulla cooperazione tra titolari e collaboratori, in un ambito di "bottega" o, come si dice ora, di team, con un approccio culturalmente assai distante dal rapporto datore di lavoro/dipendente. Proprio la dimensione ridotta degli Studi di architettura sta permettendo alla maggioranza dei 150 mila architetti italiani di reggere alla grave crisi del Paese e del settore, pur tra mille difficoltà e grazie ai comuni sacrifici di titolari e collaboratori".
(...)

 
 
 
 
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