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Terremoto: architetti, urge nuova e moderna legge urbanistica

 
Testata:
AGI
 
Data:
30-05-2012
 
 

"E' urgente varare una nuova e moderna legge urbanistica, per valorizzare il nostro territorio che - a differenza di quando afferma la normativa vigente che risale al 1942 - non deve piu' essere ricostruito, ma salvaguardato da inadeguate trasformazioni urbanistiche". Lo dice il Consiglio nazionale degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, che suggerisce di frenare "l'espansione edilizia, incentivando i temi del recupero, della riqualificazione e rigenerazione urbana attraverso la qualita' dell'architettura".
Per gli architetti: "In un Paese, come il nostro ad alto rischio sismico, in una realta' in continuo cambiamento, gli attuali strumenti di governo del territorio si sono rivelati inadeguati a gestire i nuovi processi di sviluppo. Nella consapevolezza che la riforma urbanistica debba essere preceduta dalla rideterminazione del contenuto della proprieta' fondiaria il Consiglio nazionale degli Architetti ed il Consiglio nazionale degli Ingegneri in cooperazione con Ance, Tecnoborsa, e CeNSU, e con la consulenza del professor Paolo Stella Richter, hanno predisposto una bozza di disegno di legge sul regime dei suoli denominata 'Nuove norme in materia di contenuto della proprieta' fondiaria, di determinazione dell'indennita' di esproprio e di perequazione urbanistica'".
"L'articolato presentato - sottolinea Ferruccio Favaron, presidente del dipartimento Politiche urbane e territoriali, che insieme al Consigliere Lisa Borinato ha collaborato alla stesura della bozza del ddl - anticipando alcuni contenuti della riforma, rappresenta una proposta organica finalizzata a salvaguardare il principio di pianificazione, liberando il territorio dall'episodicita' della contrattazione tra Comune e singoli proprietari. Consente altresi' di avviare a soluzione l'annoso problema della determinazione dell'indennita' di espropriazione". Per gli architetti: "La mancanza di norme chiare a livello statale in materia di regime dei suoli in particolare riferite alle nuove misure della perequazione, ormai presenti in molte legislazioni regionali, oltre a produrre situazioni di confusione e contenzioso nella pratica della pianificazione, non incoraggia certamente l'ingresso di investimenti esteri nel mercato immobiliare italiano, gia' sufficientemente penalizzato da una burocrazia pressoche' invulnerabile".

 
 
 
 
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