Milano, 14 dicembre 2012. "Pur ringraziandola per la sua decisione di mettere a concorso il progetto del Padiglione Italia di Expo 2015, mi spiace rilevare che, nonostante la nostra offerta di collaborazione immediata e gratuita in qualità di ente pubblico al servizio della comunità, i suoi uffici abbiano proceduto a pubblicare il bando senza alcun nostro aiuto, nè inviandolo preventivamente, come d'uso. Questo è stato la causa di errori e di incongruenze proprio nel bando che, tra l'altro, contraddicono i fini del concorso che abbiamo condiviso nell'incontro di poche settimane fa: quello di garantire la qualità del risultato architettonico e quello di offrire a giovani architetti italiani una grande opportunità per dimostrare la propria capacità progettuale".
Così Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in una lettera aperta inviata a Diana Bracco, Commissario Generale per il Padiglione Italia all'Expo di Milano 2015.
"Al Concorso così come è stato bandito, continua la lettera, - definendo impropri e specifici requisiti economico-finanziari nonché tecnico-organizzativi - solo pochissime grandi società di progettazione potranno accedere".
"Poiché nel nostro colloquio - conclude Freyrie - ho avuto la certezza che i suoi intenti fossero chiari e sinceri, la prego di intervenire subito presso i suoi uffici per correggere quanto abbiamo segnalato, sapendo che siamo a completa disposizione, per fornirvi immediatamente la nostra competenza e conoscenza dei problemi legati ai Concorsi".
In allegato le Annotazioni al bando di concorso.