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  L'appello di urbanisti e intellettuali: «Fermate l'ecomostro Crescent»  

L'appello di urbanisti e intellettuali «Fermate l'ecomostro Crescent»

 
Testata:
Corriere del Mezzogiorno
 
Data:
22-05-2014
 
 

Signor Ministro, la vasta area marittima di Santa Teresa, situata tra il lungomare ed il centro storico di Salerno, è stata interessata da un intervento speculativo di enormi proporzioni che, piegando alla logica del profitto beni e peculiarità che mai dovrebbero soggiacervi, ha già determinato gravissimi danni al patrimonio tutelato.
L'area, già appartenente al Demanio Marittimo, è sottoposta a numerosi vincoli conservativi tra cui - per quanto di interesse del Suo Dicastero - a tutte le disposizioni della parte terza del Codice dei beni culturali e del paesaggio, in quanto compresa nei 300 metri dalla battigia e perché ricadente nella fascia di 150 metri dal torrente Fusandola.
Ma il rilevante interesse del luogo non è riconducibile soltanto alla presenza di beni individuati morfologicamente dal Codice. L'ambito - dal quale è possibile ammirare altri siti oggetto di tutela, tra cui la costa d'Amalfi (patrimonio Unesco), il colle Bonadies, ecc. - costituisce, infatti, l'inizio dello storico lungomare cittadino, vero punto di snodo tra la palazzata novecentesca, il Teatro Verdi, la Villa Comunale ed il mare.
La pluralità di vincoli di tutela gravanti sull'area ne avrebbe dovuto garantire l'integrità ed il pubblico godimento. Ciò nondimeno, a dispetto della cogente situazione vincolistica, fin dal 2008 sono state illegittimamente avviate opere di tale entità da comportare la sostanziale alterazione del tratto costiero e del suo stesso skyline, determinando la perdita di irrinunciabili elementi identitari, entrati a far parte dell'iconografia tradizionale della città.
(...)

 
 
 
 

 

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