Roma, 8
gennaio 2015. "Concordiamo con Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità
nazionale anticorruzione, sulla assoluta pericolosità del sistema del massimo
ribasso nel mercato dei Lavori Pubblici, tanto più grave per la peculiarità
della situazione italiana che vede questo mercato fortemente a rischio di
infiltrazioni mafiose."
Così il
Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e
Conservatori.
"Lo
denunciamo da tempo: il ricorso al massimo ribasso rappresenta un vero e
proprio strozzinaggio, relativo a prezzi e tempi della progettazione, incapace
di assicurare qualità delle prestazioni e, soprattutto, sicurezza delle
costruzioni, oltre ad essere causa, per
gli Enti pubblici, di aumento del contenzioso, dei costi complessivi e dei
tempi di realizzazione delle opere."
"Ci
auguriamo che la delega che il Parlamento sta assegnando al Governo attraverso
il Ddl in discussione alla Camera in tema di appalti, preveda l'eliminazione
della procedure impostate sul massimo ribasso del prezzo per le opere di
architettura, ingegneria ed urbanistica e la promozione dei concorsi di
progettazione che, al contrario, garantiscono maggiore qualità ed allineano il
nostro Paese alle normative seguite da tutte le maggiori nazioni europee. A questo proposito i contributi che il
viceministro Nencini sta dando all'intera questione sembrano andare nella
giusta direzione".
"Obiettivo
degli architetti italiani - conclude - e di tutte le professioni tecniche, è
l'apertura del mercato dei lavori pubblici per promuovere e semplificare
l'affidamento dei servizi di architettura e
ingegneria ai liberi professionisti e per premiare, finalmente, la
concorrenza e le capacità di progettisti e imprese."