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Vivere dentro alle "cose"

 
Questa intervista è stata pubblicata sul Focus di Febbraio 2008
 
 

Quali cambiamenti ha introdotto la tecnologia digitale nel processo creativo della produzione architettonica?

Direi che ha portato notevoli cambiamenti nella rappresentazione dell'architettura, ma la tecnologia non si è sostituita al progetto o alla fase progettuale.
 
 

Come è mutata la comunicazione dell'architettura in funzione di internet e dei media della società globale?

L'architettura è indubbiamente una "cosa" solida e l'unico metodo per comunicarla è vederla, camminarci intorno e viverci dentro; quindi internet è solo un'occasione in più per conoscere l'architettura.
 
 

Quale futuro vede per i mezzi di comunicazione tradizionali e, in particolare, per quelli riferiti all'architettura?

Non credo che internet cambierà il ruolo dei mezzi di comunicazione tradizionali. Direi piuttosto che oggi l'architettura è tornata a essere un argomento di cui si parla e questo va a vantaggio sia dei libri e delle riviste specializzate che dei nuovi mezzi di comunicazione.
 
 

Le tecnologie oggi disponibili favoriscono i processi creativi oppure, al contrario, li limitano?

Li favoriscono di sicuro, aggiungono strumenti. Non credo però che siano particolarmente sollecitati i processi creativi, perché per alcune fasi della creazione non avere a disposizione la tecnologia permette al pensiero di esprimersi in senso più pulito. Non si può negare però che i nuovi strumenti aiutano sicuramente nella fase di sviluppo del progetto.
 
 

L'architettura italiana contemporanea preferita.

Se intendiamo per contemporanea quella dell'ultima ora mi piace molto il lavoro di Cino Zucchi al Portello.
 
 

L'architettura internazionale contemporanea preferita.

Le opere di Mendes da Rocha.
 
 

L'edificio storico al quale è più legato.

Le chiese ipogee di Lalibelà in Etiopia.
 
 

La città o il luogo al mondo che ama di più.

Dovrei dire l'Italia e Palermo. Ma se vogliamo aggiungere un parimerito internazionale direi Londra.
 
 

L'oggetto di design al quale è più affezionato.

 
 

Un luogo o un edificio che immagina o sogna.

L'Antartide.
 
 

Un luogo o un edificio che vorrebbe cancellare.

Non ho nessuna presunzione di cancellare nulla.
 
 

Un libro da ricordare.

Don Chisciotte.
 
 

Un film da ricordare.

Tutto Ken Loach.
 
 

Una musica da ricordare.

Direi una musica che ricordo con più vividezza: "La fabbrica illuminata" di Luigi Nono.
 
 
 
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