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Torino chiama a raccolta 8 mila architetti

 
Testata:
panorama.it
 
Data:
06-06-2008
 
 
Conto alla rovescia per il 23/o Congresso Mondiale degli Architetti che si terrà per la prima volta in Italia, a Torino, dal 29 giugno al 3 luglio. Sotto lo slogan L'architettura è di tutti, la cinque giorni torinese chiamerà a raccolta 8 mila architetti da tutto il mondo. Per discutere non soltanto di grandi metropoli, ma anche dell'emergenza delle baraccopoli ai margini delle città.
"Come la democrazia politica è il presupposto irrinunciabile dello sviluppo civile e sociale di ogni paese" ha detto Leopoldo Freyrie, relatore generale del Congresso oggi alla conferenza stampa alla facoltà di Architettura di Torino "così la democrazia urbana è il fattore di crescita del confronto per una trasformazione del territorio sostenibile, ordinato e credibile. Le grandi scelte devono venire dalla condivisione sociale, sviluppando partecipazione e inclusione, per rappresentare l'interesse generale. Questa prospettiva è fondamentale per l'Occidente ricco, ma anche per le terre disagiate nella quali le priorità non sono la bella disposizione delle aree verdi, ma l'accesso ai livelli minimi di abitazione e alimentazione".
"Tutti i congressi mondiali di architettura dal 1948 ad oggi, uno ogni tre anni" ha detto Jordi Farrando, segretario generale Uia, Unione Internazionale Architetti "hanno rappresentato momenti importanti per l'identità del nostro lavoro. Ogni volta si sono analizzati temi forti: quest'anno le 72 sessioni previste, con 360 relatori da 120 paesi, si snoccioleranno intorno a tre temi, cultura, democrazia e speranza". Farrando ha poi sottolineato come per molti architetti, soprattutto quelli provenienti da paesi più periferici, il congresso rappresenti un'occasione fondamentale.
Non a caso infatti il 70 per cento dei 4.000 che si sono iscritti fino ad oggi, tra architetti e studenti, sono extraeuropei. Di questi 120 vengono dall'Iran, 82 dalla Mongolia, una settantina dall'Africa, molti anche dalla Giordania, dalla Palestina, dall'Uzbekistan e dall'Iraq. Nei prossimi giorni (le iscrizioni sono aperte fino al 22 giugno) arriveranno gli europei e gli italiani, che non hanno problemi di visto e che si avvicineranno al congresso solo all'ultimo. Augurandosi che gli architetti italiani decidano di aderire numerosi, Raffaele Sirica, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, ha ricordato come l'Italia, con i suoi 133.000 architetti (6.000 a Torino, 13.000 a Milano) sia il paese con più architetti al mondo. D'altronde saranno a Torino, in quei giorni alcuni tra i più grandi professionisti viventi come Massimiliano Fuksas e Mathias Klots, Peter Eisenman, Terunobu Fujimori, Hani Rashid, Aaron Betsy, Kengo Kuma.
Il Congresso avrà anche una settantina di eventi collaterali, tra mostre, concerti, incontri, visite ai musei. La Torino postolimpica ce l'ha messa tutta per tentare di offrire ai partecipanti un'occasione da non perdere e da non dimenticare. Costo del pacchetto completo del Congresso, 4 milioni e mezzo di euro di cui la metà proveniente dagli sponsor privati.

Article printed from
http://blog.panorama.it/culturaesocieta
 
 
 
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