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La città riparte dal reale

 

Torino. Si aprono domenica i lavori del congresso mondiale degli architetti.

Testata:
Avvenire
 
Data:
26-06-2008
 
Autore:
Leonardo Servadio
 
 
Riconciliare l'architettura e la città, la tradizione e l'attualità, riprendere la logica dell'armonia che ha caratterizzato praticamente tutta la storia degli insediamenti umani in Italia, fino quest'ultimo cinquantennio...». Raffaele Sirica, Presidente del Cnappc (Consiglio nazionale architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori) ha esplicitato questo impegno sin dall'incontro nazionale degli architetti che si è svolto nel '98 ad Assisi, luogo simbolo dell'indissolubile intreccio tra arte e architettura. Il fatto che l'incontro Uia, che riunisce i progettisti di tutto il mondo, si svolga a Torino, segna un passo significativo in questa lunga marcia. «Siamo partiti dal constatare come l'espansione urbana negli ultimi decenni sia caratterizzata da edilizia disordinata, in termini quantitativi maggiore a tutto quanto avvenuto prima nei secoli, sul piano qualitativo incomparabilmente peggiore. Ci siamo prefissi di cambiare tutto questo sollecitando interventi che cambino il volto delle periferie - e non caso abbiamo convocato due Premi nazionali di idee di architettura con la Chiesa italiana con la Di Baio Editore e, l'ultimo, anche col Coni: per i sagrati e per gli spazi per lo sport e la cultura negli oratori. A Torino il motto è "perché l'Italia torni al futuro è necessario trasformare le nostre periferie in brani di ecocittà"». (...)


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