Non basta una legge-slogan per garantire la qualitàLa lettera
Testata:
Il Sole 24Ore Progetti e Concorsi
Data:
05-08-2008
Autore:
Massimo Pica Ciamarra
Lo si prova da tre legislature e anche l'attuale Governo è impegnato a rieditare una «Legge quadro sulla qualità dell'architettura». Le Regioni lavorano nella stessa direzione. Idea antica, in Italia lanciata dall'Inarch (1994/95) in concomitanza con l'entrata in vigore della cosiddetta "Merloni", poi ripresa dall'Oia in Francia (1997) come proposta di "Direttiva europea per l'architettura e la qualità degli ambienti di vita" da cui l'Inarch mutuò (1997/98) il «Codice di autoregolamentazione per le amministrazioni pubbliche». La proposta di legge prese forza ad Assisi (1999) grazie al Cna; diviene quindi proposta Melandri, poi proposta Urbani, poi impegno di Rutelli e nell'autunno 2007 il disegno di Legge Zanda. Oggi è il Ddl a costo zero del ministro Bondi: esalta il concorso di architettura, apre alle energie più giovani e vitali, incentiva la presenza di opere d'arte nelle città e negli edifici; attento a risparmio energetico e "sostenibilità", punta a tutelare il passato e a incoraggiare il divenire dei nostri ambienti.
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