Nelle
prossime settimane sarà sottoposto al Consiglio dell'ue un Progetto di
Conclusioni relative all'Architettura, dal titolo: "Contributo della cultura
per lo sviluppo sostenibile".
La
spinta è ancora dovuta al Forum Europeo per le politiche architettoniche, nato
ad Assisi nel '98, su iniziativa degli Ordini italiani, e del cui Comité de
Pilotage il CNAPPC fa parte. Sarà una Risoluzione storica, fondamentale, in
questa drammatica fase di crisi globale dei mercati.
A
Palermo, al Congresso Nazionale, Michel Ricard, del Ministero della Cultura
francese, aveva annunciato che Nicolas Sarkozy intendeva rilanciare il Forum di
Assisi. Dunque, i contenuti della nuova Risoluzione sono sostanzialmente quelli
del manifesto di Torino 2008.
Il
progetto cita, al primo articolo, la precedente Risoluzione sulla "qualità
architettonica dell'ambiente urbano e rurale" del febbraio 2001, presentata dal
Forum nel dicembre 2000 nella sede del CNAPPC.
Al secondo
punto si afferma: "la nuova strategia dell'Unione Europea a favore dello
sviluppo sostenibile, il cui l'obiettivo è censire e rinforzare le azioni
dell'UE per migliorare la qualità della vita delle generazioni presenti e
future, tramite la creazione di comunità sostenibili, in grado di gestire le
risorse in modo efficace e di sfruttare il potenziale di innovazione ecologica
e sociale dell'economia, per garantirne la prosperità, la protezione ambientale
e la coesione sociale".
Al
quinto punto, lo sviluppo urbano sostenibile implica : "una particolare
attenzione alla qualità ed alle diversità architettoniche, componenti della
diversità culturale, alla preservazione e valorizzazione del patrimonio, e all'identità
singolare dei paesaggi naturali o urbani".
E al
punto sette: "Invita gli stati membri e la commissione, nell'ambito delle
proprie rispettive competenze e nel rispetto del "principio di sussidiarietà",
principalmente attraverso la cooperazione con i professionisti, a valorizzare
l'architettura".
Infine
al punto nove si invita "la Commissione a coinvolgere le reti di esperti e
professionisti dei settori pubblici e privati dell'architettura, come il "Forum
Europeo per le Politiche Architettoniche", nei lavori e consultazioni per le
questioni relative all'architettura".
La nuova
Risoluzione potrà essere una forte leva per rilanciare i nostri obbiettivi.
Naturalmente il primo è la legge italiana per l'architettura. Una legge, che,
all'art. 2 recita: "Il Ministero per i beni e le attività culturali ed il Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti, per l'ideazione e la progettazione delle
opere di propria competenza di rilevante interesse architettonico, ricorrono ai
concorsi di architettura".
Una
legge che prevede dunque concorsi e non gare o appalti integrati, e che apre,
con la novità di specifiche norme, finalmente il mercato della progettazione ai
giovani professionisti.