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Marco Zaoli

Cinque punti chiave

 
Pubblicato sul:
Focus n° 3/09
 
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Cinque punti chiave

Lo scorso 13 marzo il Cnappc e la Conferenza Nazionale degli Ordini hanno presentato ai rappresentanti del Parlamento, delle Regioni, dei Comuni e dei costruttori una proposta che costituisce anche sollecitazione al Parlamento perché provveda a discutere i disegni di legge depositati e ad approvare al più presto una legge quadro nazionale di principi fondamentali sul governo del territorio, capace di mettere a sistema sull'intero territorio nazionale le indispensabili innovazioni già introdotte in diverse Regioni e a superare i limiti e le problematiche, anche
costituzionali, legate all'obsoleta legge del 1942. Questi i principi fondamentali proposti.
Pianificazione. L'esercizio della pianificazione e programmazione è di interesse collettivo, in quanto è funzione, posta dalla Costituzione in capo alla pubblica amministrazione, di perseguimento degli interessi pubblici e generali. Riguarda gli obiettivi del Governo del territorio e i modi in cui questo si esercita.
Sostenibilità. Lo sviluppo delle comunità locali e le trasformazioni territoriali devono essere attuati per mezzo della sostenibilità ambientale, sociale ed economica; utilizzare il capitale delle risorse di cui disponiamo nel modo più efficiente, senza causare domani una limitazione delle diverse possibilità delle generazioni future, senza comprometterle o precluderle.
Sussidiarietà. Le decisioni siano adottate il più vicino possibile ai cittadini, che gli enti pubblici siano davvero al loro servizio, aiutando la formazione di un cittadino attivo e autonomo.
Differenziazione. Le funzioni amministrative siano assegnate al livello più adeguato della pubblica amministrazione rispetto alla loro dimensione e capacità organizzativa. Adeguatezza. Gli enti locali siano dotati degli strumenti necessari per l'esercizio delle funzioni a loro assegnate.
Partecipazione. Il coinvolgimento e la consultazione delle parti sociali, dei cittadini e delle associazioni costituite per la salvaguardia degli interessi diffusi, accordi con i privati trasparenti e codificati, copianificazione e concertazione fra gli enti pubblici competenti e coinvolti nei processi di programmazione e pianificazione.
Equità. Qui risiede uno dei fondamenti della democrazia, esplicato in questo caso in modo che gli strumenti di pianificazione garantiscano l'uguaglianza nei processi di trasformazione del territorio per quanto attiene a diritti e a doveri; attraverso la perequazione urbanistica e la compensazione, criteri e modi per ottenere l'equa distribuzione dei diritti edificatori e degli oneri conseguenti alla
urbanizzazione del territorio fra i proprietari delle aree e degli immobili posti nelle medesime condizioni di fatto e di diritto.
Marco Zaoli, Ufficio di Presidenza della Conferenza degli Ordini
 
 
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