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E' entrato in vigore il nuovo codice deontologico: semplificato, flessibile e rivolto al futuro

 

in: Focus 09/09

Testata:
Focus
 
Data:
settembre 2009
 
Autore:
Nevio Parmeggiani, vicepresidente CNAPPC
 
 
Dal primo settembre 2009 è in vigore il Codice deontologico della professione di architetto e delle altre professionalità contemplate nel DPR 328/2001. Hanno validità su tutto il territorio nazionale come da sentenza di Cassazione civ. 12/12/1995, n. 12723 che recita "...è stata già esaminata e risolta dalla giurisprudenza la questione della applicabilità su tutto il territorio nazionale delle norme deontologiche approvate dal Consiglio Nazionale Architetti, senza che sia necessaria la recezione da parte dei consigli locali".
È evidente che, a parte la sentenza citata, l'unità omogenea delle norme che presiedono al comportamento professionale di tutti gli iscritti agli Ordini degli architetti italiani sia giusta e comunque auspicabile. Il Codice è il risultato di un lungo lavoro a partire dall'inizio del 2007, prima ad opera di commissioni interne al Consiglio Nazionale, poi di dibattiti svolti nelle assemblee dei Consigli provinciali, nei Congressi Provinciali, Regionali e Nazionale di Palermo del febbraio 2008.
Il coordinamento finale del testo operato dal Consiglio Nazionale negli ultimi mesi ha tenuto conto delle istanze messe in campo dagli Ordini, ma è stato altresì attento alle richieste pervenute dall'Antitrust, con la quale in più occasioni è stato intrattenuto un positivo confronto. Altra doverosa attenzione è stata rivolta alle Direttive dell'Unione Europea, fra l'altro alla Direttiva relativa ai servizi nel mercato interno del 2004. Già prima del 2007 erano intervenuti aggiustamenti al Codice in materia informativa, pubblicitaria e tariffaria e che il Consiglio Nazionale ha ritenuto di ovviare alla frammentarietà delle norme, succedutesi nel tempo, con questo nuovo testo organico e innovativo.
Il nuovo Codice deontologico può definirsi innovativo in quanto, fra l'altro, rispetto al passato ha eliminato norme che, essendo già contenute nella legge ordinaria, non avevano necessità di ulteriori conferme di carattere prescrittivo, vedi alcuni aspetti delle incompatibilità. Ed è innovativo anche perché tiene conto di come si è evoluta la professione nel recente passato e la possibilità di evoluzione futura.
Tre sono i principi tenuti in considerazione che possono dare risposta al fare professione oggi: il rispetto della concorrenza, le condizioni dell'associazionismo, il rispetto della dignità del compenso collegato alla qualità della prestazione. Altro principio innovativo che può dare risposta a come cambierà la professione è quello delle verifiche periodiche annuali degli articoli del testo e gli Ordini, e naturalmente il CNAPPC, nelle loro funzioni di controllo disciplinare di primo e secondo grado possono svolgere un notevole ruolo propositivo.
Non è superfluo ricordare che il Codice deontologico come insieme di regole a carattere extragiuridico dedicate al servizio dell'attività di magistratura - a cui sono tenuti, per legge, sia gli Ordini provinciali che il Consiglio Nazionale - non deve essere uno strumento punitivo ma preventivo, ad uso degli iscritti per evitare loro di incorrere in spiacevoli situazioni non volute.
 
 
 
 
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