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Container sweet container

 
A Roma ogni circoscrizione ha un campo nomadi. Luoghi della precarietà, sistemati lontano dagli occhi "sensibili" degli abitanti, isolati e lontani dai più elementari servizi di assistenza, essi sorgono come bidonvilles nel più totale degrado. Una forma primaria e purtroppo ancora unica di accoglienza dei Rom è il container nel campo attrezzato, con servizi igienici collettivi, luce e allacciamento acqua. Simili a grandi scatole di alluminio, che ricordano i grandi cantieri edili e i terremoti, surrogato di casa, prototipo dell'emergenza, i container sono l' approdo di quella migrazione invisibile, ma numericamente consistente dei Rom della Bosnia della Romania che arrivano in Italia, come in Francia o Germania.

Ho scelto e iniziato a fotografare l'area di via Candoni, zona Magliana. Il campo, diviso per lotti e per etnie, è un agglomerato nel quale vivono circa 250 persone. I containers, in concessione dai servizi sociali del comune di Roma, scandiscono gli spazi del campo, la vicinanza o meno dei nuclei familiari. Una rete che ricorda che dietro la definizione etnica di Rom ci sono storie ed esigenze diverse, divide i bosniaci scappati dai loro villaggi durante la guerra della ex Jugoslavia e i rumeni fuggiti dai pogroms razzisti dopo la caduta della dittatura di Ceausescu. Il  campo è un modello con regole precise: una famiglia può ospitare un solo nucleo familiare per un tempo limitato, non sono ammesse roulottes, neanche per una notte, i bambini devono frequentare la scuola. Vietata anche la costruzione di qualsiasi baracca. I containers al loro interno hanno 3 stanze per nucleo familiare, che mediamente varia dai 4 ai 10 componenti. Il campo solitamente è presidiato dai volontari dell'Arci e di Opera Nomadi, e alcuni Rom vi lavorano come mediatori culturali. Lo steso succede nel campo Lombroso, zona Monte Mario, che esiste da più di trent'anni, e dove i residenti sono nati quasi tutti in Italia.

I profughi in attesa del riconoscimento del loro status di rifugiati ricevono dalle organizzazioni un container senza riscaldamento, e vengono sistemati in aree di permanenza temporanea, spesso appositamente destinate, nelle zone periferiche delle maggiori città. E' un trattamento che differisce gravemente dal resto degli altri Paesi dell'Unione Europea, dove i profughi ricevono una casa e un sussidio settimanale. Una statistica rivela che Il 70% dei Rom presenti sul nostro territorio, è  nato in Italia, e dovrebbe godere dei diritti di qualunque altro cittadino italiano, dall'assistenza sanitaria alle politiche per il diritto al lavoro.

Perchè gli interni? Perchè il calore di un ambiente domestico e l'arredo del proprio containers con l'amore parlano più di mille studi sociologici. I rom, sono ormai una popolazione stanziale, che tra l'altro nella storia è sempre stata perseguitata e ha la guerra.
 
 
 
Area Riservata
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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