salta ai contenuti
 
CNAPPC
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

La parola alla politica

 

Lei ha definito il Piano Casa un'iniziativa che, oltre al valore economico e ambientale, ne avrà uno anche culturale. Ci può spiegare questa sua affermazione?

La proposta di legge "Riqualificare l'Italia", presentata da 130 deputati del Popolo della Libertà, punta a mettere in campo un piano per ridare all'Italia qualità e vivibilità. Si tratta della più grande azione di riqualificazione del paese dal dopoguerra ad oggi. Nelle dimensioni e negli obiettivi questo piano potrebbe costituire il più consistente investimento qualitativo -ambientale mai messo in campo dall'Italia. Non cemento ma ambiente, risparmio energetico, compatibilità ambientale e paesaggistica. Passiamo dalla logica dei volumi che inquinano a edifici che rispettano l'ambiente e che attraverso il risparmio energetico daranno un contributo importante alle politiche climatiche. Sarà una rivoluzione culturale: la casa sarà risparmio energetico, sarà qualità, sarà certificazione. Tra qualche anno, dopo questa rivoluzione, si dirà la mia casa consuma 5 litri, la mia 3, la mia uno. Oggi si producono e si acquistano le macchine che consumano meno e con le migliori prestazioni. Così sarà anche per le case del futuro, anzi di oggi. Un piano che oltre al valore economico e ambientale ne avrà uno anche culturale. Il risparmio energetico diverrà un elemento imprescindibile del nostro vivere e delle nostre coscienze.
 
 

Quali saranno, invece, le possibili ricadute economiche ed occupazionali.? Come lei sa, gli architetti italiani risentono molto della crisi economica che sta vivendo il nostro Paese, soprattutto a causa della forte flessione che riguarda proprio l'edilizia.

Questa è una sfida prima di tutto concettuale, moderna, progettuale dove i professionisti saranno chiamati a dare un apporto decisivo nell'uso degli spazi, non funzionali ai volumi ma alla qualità insediativa . Vanno ripensate nuove soluzioni in grado di recuperare l'esistente e riqualificarlo, ma nel contempo pensando al nuovo in termini di risparmio del territorio, efficienza energetica e rispetto ambientale Questa proposta di legge nasce con un esame approfondito delle ricadute possibili. Per la prima volta si fa una legge che definisce nei minimi dettagli le possibili ricadute. L'analisi parte dal dato storico. Ipotizziamo che rispetto agli anni passati non ci sia nessun aumento di richieste di concessioni edilizie. Stiamo quindi parlando dell'opzione zero, quella più pessimistica. In questo caso l'investimento è calcolato in 128 miliardi di euro con l'adeguamento energetico minimo. Se ci fosse un incremento del solo 10% delle domande di concessione dell'anno precedente andremmo a 144 miliardi di investimento. Per il dato occupazionale basti pensare che il rapporto è di un occupato ogni centomila euro di investimento. Il calcolo è presto fatto: tra un milione e un milione e mezzo di posti di lavoro. 
 
 

L'aumento della volumetria degli edifici, previsto dal Piano Casa come potrà rispettare la qualità e la vivibilità dei quartieri delle nostre città spesso densamente costruite?

Bisogna ripensare la logica vetusta degli indici edificatori, molto spesso casuali e non sempre frutto di analisi paesaggistica e insediativa. L'aumento della volumetria non deve essere sinonimo di densità ma di qualità. Per farlo i pianificatori devono utilizzare le nuove tecniche progettuali e tecnologiche che legano la qualità urbana all'impatto energetico ambientale. Questo piano punta a sconfigge la speculazione immobiliare. Prima si poteva costruire a basso costo senza pensare alla qualità insediativa, si spendeva poco per realizzare e si vendeva a prezzi alti per speculare. Oggi bisogna certificare l'immobile, renderlo qualitativamente appetibile, e nel contempo proporre prezzi di vendita competitivi ma garantendo la qualità dell'investimento. Qualità e certificazione sono i nemici giurati della speculazione. Questo piano introduce elementi che seppur straordinari e urgenti incideranno strutturalmente sul sistema edilizio del nostro paese. Non si potrà più tornare indietro. Un investimento soprattutto per il futuro. 
 
 

Secondo quali presupposti questo strumento potrà trasformarsi in un piano pluriennale di riqualificazione delle nostre peggiori periferie urbane?

Il Piano mira a generare un circuito virtuoso, un innesto di qualità che dovrà generare nuovi germogli di qualità urbana. Uno spirito emulativo da generare attraverso un piano straordinario e nazionale. Il ragionamento è semplice: gli imprenditori e i cittadini hanno diciotto mesi di tempo per mettere in cantiere l'intervento. Devono scegliere se utilizzare l'incremento volumetrico legato all'efficienza energetica e alla certificazione oppure rinunciare. Si tratta di un investimento sicuro soprattutto perché si immetteranno nel mercato abitazioni moderne che vinceranno la competizione prima di tutto in termini qualitativi. Questo piano rimetterà i capitali in circolo con effetti diretti ed immediati sull'economia del paese. Il settore dell'edilizia consente una ricaduta totale dell'investimento sul prodotto interno lordo del paese. I prodotti dell'edilizia sono tutti realizzati nel nostro Paese e persino quelli relativi alle coibentazioni, al risparmio energetico, alle insonorizzazioni sono tutti made in Italy. Una colossale manovra economica capace di rimettere in moto il Paese. 
 
 

Oltre alla riqualificazione dell'esistente, il Piano Casa prevede anche la nascita di nuovi edifici, siamo di fronte al rischio di una cementificazione delle nostre città già sovraurbanizzate?

Non stiamo parlando di nuove pianificazioni ma di quanto è previsto nei piani urbanistici comunali. L'operazione punta a razionalizzare, a qualificare i nuovi investimenti, con una reazione a catena che consentirà presto di avviare automaticamente un grande piano di recupero anche dell'esistente. Immettendo sul mercato immobiliare nuovi immobili si otterranno due effetti: il primo quello di calmierare il mercato del nuovo, dall'altra quello di eliminare la bolla speculativa sull'esistente. A quel punto scatterà l'azione di recupero sugli immobili dei centri della città attraverso i programmi complessi che abbiamo inserito proprio con l'obiettivo di riqualificare l'esistente. Una reazione a catena capace di generare nuovi investimenti e nuove riqualificazioni.
 
 

Come si propone il Governo di incidere per favorire uno sviluppo urbano maggiormente eco-compatibile e il diritto dei cittadini di abitare in case sicure e antisismiche?

Case moderne, efficienti, al passo con i tempi e soprattutto un risparmio nei costi di gestione. Se oggi si spendono 100 euro al mese per gestire sul piano energetico una casa, con le nuove classificazioni se ne spenderà un decimo. E' un investimento diretto nei costi della vita, tutto sarà funzionale alla esigenza dei cittadini di avere risposte immediate in termini di adeguamento al costo e alla qualità della vita. Un risparmio diretto ai costi di gestione e un valore immobiliare destinato a crescere. Una casa moderna che risparmia vale molto di più di una che consuma troppo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Area Riservata
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
torna ai contenuti torna all'inizio