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Auditorium di Ravello: Niemeyer con vista

 
Testata:
la Repubblica
 
Data:
27-01-2010
 
Autore:
Aurelio Magistà
 
 
Venerdì la fanfara dei carabinieri non sarà solo per l'inaugurazione dell'Auditorium di Ravello, dieci anni dopo la prima idea progettuale, ma anche per colui che firma l'opera, il grande vecchio Oscar Niemeyer, 102 anni trascorsi a lasciare il suo segno inconfondibile nella storia dell'architettura. Un gentiluomo di Belo Horizonte che ha avuto il privilegio di lavorare con Le Corbusier e firmare con Lucio Costa un'intera città, Brasilia, e di cui abbiamo in Italia diverse opere, come la molto citata sede della Mondadori a Segrate. Il debutto dell'Auditorium coincide quindi giustamente con l'omaggio a Niemeyer, di cui sabato parleranno Cesare De Seta, Massimiliano Fuksas, Oliviero Toscani e altri.
Dieci anni per un Auditorium. Tanti, certo, ma non solo a causa della complessità dell'opera e dei tempi amministrativi. Ha pesato sui tempi l'opposizione anche in tribunale di Italia Nostra, che ritiene l'opera poco compatibile con la costiera amalfitana. Il dibattito, ampiamente trattato (su queste pagine da Mario Pirani, Giovanni Valentini e Achille Bonito Oliva), è ormai stucchevole. Tanto più che altre associazioni ambientaliste hanno un'opinione ben diversa. «Noi di Legambiente», dice per esempio Ermete Realacci, «siamo convinti che sia un'opera di importanza straordinaria. Tra qualche anno si capirà meglio il valore aggiunto dell'Auditorium per la costiera amalfitana».
 
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