Comunicato stampa
Roma, 5 febbraio 2010. "Viva soddisfazione per
il merito e grande apprezzamento per la tempestività con la quale la situazione
è stata affrontata e ci auguriamo risolta". Questo il commento del Consiglio
Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC)
alla nota dell'ufficio legislativo del Ministero che è intervenuto in merito
alla vigenza e alla validità del Regio Decreto 2537/1925 sul 'Regolamento per
le professioni di ingegnere e architetto'.
"Il meccanismo cosiddetto "tagli-leggi" di cui
all'articolo 14, comma 14 e seguenti della legge n. 246 del 2005 - scrive il
Capo dell'Ufficio legislativo del Ministro per la Semplificazione
Normativa, cons. Giuseppe Chinè - riguarda esclusivamente le
"disposizioni legislative statali". Il Regolamento per le professioni di
ingegnere e architetto, pertanto, non è sottoposto a tale meccanismo in virtù
della sua natura secondaria.".
"Con il Decreto Legislativo n. 179 del 2009,
inoltre, è stata sottratta all'effetto abrogativo - spiega ancora Chinè - la
legge 24 giugno 1923, n. 1395 per la cui attuazione è stato emanato il citato
Regolamento. Pertanto sono tuttora vigenti sia la legge sopracitata che il
relativo decreto attuativo".
La questione circa la vigenza del Regio
Decreto del 1925 sulle Professioni di architetto e ingegnere era stata
sollevata qualche settimana anche dalla stampa nazionale che aveva ipotizzato l'esistenza
di gravi ripercussioni sul funzionamento del sistema ordinistico e sulle
attività della categoria in particolare nel settore degli appalti pubblici.
Secondo il CNAPPC "le precisazioni formali
pervenute ora dagli uffici del Ministro Calderoli - fanno finalmente chiarezza sulla questione e
riportano tranquillità e serenità a tutta la nostra categoria"