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Finalmente Torino

 

in Archiworld Magazine n.3 di giugno 2008

Autore:
Raffaele Sirica, Presidente CNAPPC
 
 
Siamo finalmente arrivati all'appuntamento con il Congresso mondiale di Torino dopo Barcellona, Pechino, Berlino, Istanbul, e prima di Tokio. Nella storia dell' "Union International of Architects" (UIA), per la prima volta, nel 2002 a Berlino, vinse una città italiana con il tema proposto: "transmitting architecture". Vinse con un'idea lanciata proprio nella stessa città dagli Ordini con quel "Manifesto degli Architetti Italiani del '99", che si trasformò nella "Risoluzione sulla qualità architettonica dell'ambiente urbano e rurale" del Consiglio dell'Unione Europea solo un anno dopo.
E proprio da Torino dovranno sprigionarsi concretamente nelle città del mondo, quei percorsi di "democrazia urbana per la qualità" proclamati nella Risoluzione Europea che potranno far leva sulla "missione degli architetti".
Una straordinaria responsabilità, dunque, che affiderà ai "knowledge workers" impegnati nell'unica professione diffusa e organizzata in tutto il mondo, il compito di indirizzare l'industria e la politica verso giusti e vantaggiosi obbiettivi connessi alla qualità architettonica dell'ambiente urbano e rurale.
Nel 2002, perciò, vinse un' "idea-progetto" che assume, in singolare metafora, "la Mole Antonelliana quale antenna che trasmette messaggi di democrazia urbana alle istituzioni e ai cittadini del mondo, attraverso la rete organizzata della comunità degli architetti". Una rete che ormai, collegata e attiva, può essere straordinariamente efficace.
È un'immagine che ricorda le antenne fatte di architetture nate dalla fantasia di Umberto Eco nel "Pendolo di Foucault": architetture come spinotti ermetici infissi sulla crosta del globo.
Un reticolo di stazioni ricetrasmittenti che si comunicano a vicenda le potenze e le direzioni dei fluidi, gli umori e le tensioni delle misteriose correnti sotterranee.
Allora "transmitting architecture" dalla Mole può significare: captare i fluidi sotterranei positivi latenti, riportarli in superficie, renderlicomprensibili, comunicarli alla società, coinvolgere i poteri decisionali, i professionisti, gli utilizzatori, i cittadini.
Si tratterà di comunicare una "nuova frontiera eco-politana": l'architettura quale organismo "vivente" in simbiosi con l'Uomo e la Natura
L'architettura dell'era elettronica, digitale, deve contribuire a neutralizzare le patologie delle grandi aree urbane, deve andare oltre i linguaggi, sia accademici (neo-storicistici, anti-post-modernisti, tardo-razionalisti) che sperimentali (high tech o de-costruttivisti), ormai in fase involutiva, che ignorano la crisi ambientale e sociale.
La democrazia urbana, la cultura del progetto, la speranza per il futuro sono dunque i tre macro temi del programma dei lavori della nostra assise. Esprimono i problemi della società contemporanea e le potenziali risposte che la nostra professione può offrire insieme agli esperti degli altri "saperi".
La crisi sociale delle periferie, il valore di testimonianza civile dell'architettura, il contributo che gli architetti possano dare ad un futuro ecologicamente sostenibile sono tematiche di grande spessore e di stretta attualità, al centro delle discussioni pubbliche a Torino: attivando la "trasmissione" biunivoca tra società e mondo dell'architettura, dando energia e canali di trasmissione perché chiunque voglia, possa contribuire al dibattito, indicando soluzioni a chi propone, decide, progetta e costruisce. Chiunque: il Congresso è, infatti, aperto, oltre che a professionisti ed ad architetti di chiara fama provenienti da ogni parte del pianeta, a migliaia di studenti e non addetti. Per i giovani, studenti e professionisti, sono stati organizzati Concorsi internazionali di idee; rassegne di letteratura e architettura; conferenze di grandi maestri sulle loro ultime opere; e poi mostre, letture, incontri, luoghi e spazi di divertimento e di aggregazione.
Ai giovani, dunque, dedichiamo un'attenzione particolare nella consapevolezza che essi sapranno con la loro capacità di comunicazione, meglio di altri "trasmettere l'architettura".
 
 
 
 
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