Creare perfetta sintonia tra architettura e vino

Manincor è un'azienda relativamente giovane. Solo dal 1996 io e mia moglie con un giovane team abbiamo cominciato l'attività di viticoltura e la produzione di qualità. Per avere visibilità sul mercato abbiamo scelto di ricevere i clienti direttamente in azienda così trasferiamo loro non solo il gusto del nostro vino ma anche un'immagine dei nostri vigneti.
È molto importante che ogni singola bottiglia di vino abbia alle spalle la storia e la filosofia dell'azienda. Con la nuova struttura abbiamo maggiori possibilità di ottenere questo risultato, abbiamo aumentato il numero di visitatori avvicinando anche chi era interessato solo all'architettura ma che poi ha scoperto la qualità del nostro vino visitando la cantina. Per noi questa è la cosa più importante.

Consideravo decisivo che l'architettura della cantina parlasse lo stesso linguaggio dei nostri vini, improntati all'eleganza. Da qui la scelta di un progetto pressoché invisibile dall'esterno e rispettoso dell'ambiente. "Il mio architetto", come chiamo Walter Angonese che in quei tre anni è stato completamente immerso nella progettazione della cantina, ha sempre detto che la sua responsabilità era progettarmi un abito su misura: la nostra fortuna è stata anche l'incontro tra un viticultore che sognava di diventare architetto, cioè io, e Walter Angonese, un architetto con la passione della viticoltura.

Quando con mia moglie abbiamo deciso di ampliare la cantina abbiamo subito pensato ad Angonese perché avevamo già collaborato in progetti di restauro di edifici antichi con inserimento di elementi moderni. Walter ha sentito talmente suo questo progetto che ha trascurato tutti gli altri lavori per dedicarsi totalmente alla cantina Manincor. Sono stati realizzati due progetti preliminari, uno nel centro di Caldaro e uno dove ora è ubicata la cantina Manincor. Abbiamo scelto quest'ultimo anche per i vantaggi puramente organizzativi del lavoro, pensando soprattutto all'impossibilità delle operazioni di scarico e carico merci nel centro storico.
Sono stati realizzati alcuni spazi al di sotto del vigneto, rispetto al quale solo il padiglione di ricevimento e di vendita al dettaglio emerge.

Per me e mia moglie è  sempre stato importante mettere in dialogo l'antico e il moderno, anche nella nostra vita: siamo conti ma il nostro è un vivere moderno, non vogliamo essere persone di vecchio stampo. Un'architettura di alta qualità dà valore anche all'azienda, nel nostro caso questa scelta - premiata con la pubblicazione su numerose riviste - ci ha permesso di ampliare il nostro bacino di utenti. Molti visitatori sono stati attratti in primo luogo dalla struttura, ma una volta arrivati in cantina hanno imparato a conoscere il nostro vino. Abbiamo voluto un'architettura che parlasse lo stesso linguaggio del nostro vino e questa sintonia ci ha aiutati nella promozione aziendale. Certo, l'architetto ha una grande responsabilità, perché deve armonizzare la sua idea progettuale con la filosofia dell'azienda, senza che l'architettura prevarichi in qualche modo la funzione.