Milano, 18 maggio 2011. "Il tema dell'Expo
2015 è stato tra quelli su cui maggiormente si è giocata la campagna elettorale
per l'elezione a Sindaco di Milano e il cui risultato ora vi vede impegnati nel ballottaggio. Ed è proprio sull'Expo
che chiedo ad entrambi un forte e solenne impegno, una dichiarazione esplicita
e formale: la scelta dei migliori progetti per la realizzazione degli spazi
espositivi e di supporto per l'Expo - per far prevalere il merito e la
trasparenza - avvenga attraverso i Concorsi di Architettura."
E' questo uno dei passaggi della
Lettera Aperta inviata a Letizia Moratti e a Giuliano Pisapia da Leopoldo
Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori,
Paesaggisti e Conservatori.
"Sin dal Rinascimento, infatti, -
continua la Lettera
- il Concorso di Architettura è il miglior strumento pubblico di mediazione e
di confronto tra Istituzioni e cittadini, al fine di assicurare una corretta e
condivisa trasformazione della città e del territorio. E, se Milano deve
rinascere - come entrambi sostenete nei vostri programmi - questo è un modo
reale ed autentico per andare in quella direzione."
"Il Consiglio nazionale degli
Architetti - continua ancora - ritiene
che se chi di voi siederà a Palazzo Marino si impegna sin d'ora ad usare lo
strumento del Concorso di Architettura per un evento internazionale così
importante come l'Expo, ciò sarà di esempio per tutte le Pubbliche
Amministrazioni che - come previsto nella Risoluzione Europea firmata da tutti
i premier dell'Unione - sono chiamate "a promuovere la qualità architettonica
attraverso politiche esemplari nel settore della costruzione pubblica".
L'appello del Consiglio nazionale -
conclude la Lettera Aperta
- è supportato anche dall'Unione Internazionale
degli Architetti, dal Consiglio degli Architetti d'Europa e dal Forum Europeo
per le politiche architettoniche. Richiamando i protocolli dell'Unesco e la Risoluzione del
Consiglio dell'Unione europea sulla qualità architettonica dell'ambiente urbano
e rurale - sottoscritta anche dal nostro Governo - questi organismi esprimono
la loro preoccupazione nel vedere che l'Italia, patria dell'architettura, non
sappia o non voglia attivare pratiche virtuose per la selezione della qualità
dei progetti".