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I vincitori 2011

 

La giuria internazionale, guidata dal presidente del Consiglio nazionale italiano Architetti Leopoldo Freyrie, ha dunque assegnato il Premio internazionale a FABRIZIO BAROZZI e ALBERTO VEIGA: la nuova sede del Consejo Ribera De Duero (Centro di promozione della D.O.C. "Ribera del Duero",  (vino rosso di qualità della zona), inaugurato la scorsa primavera, sorge in prossimità dell'antica muraglia medievale della cittadina spagnola di Roa. L'opera - di cui è stata riconosciuta «la capacità di sintesi e di semplicità che risolve il delicato rapporto tra contemporaneità del progetto, paesaggio esistente e storia dei luoghi» - è pensata come completamento di un edificio preesistente ed è costituita da due elementi architettonici dominanti: la torre monumentale in pietra e l'antico Ospedale di san Juan del XVI secolo, ristrutturato e ampliato per poter accogliere tuttie gli spazi amministrativi del Centro. Grazie alla verticalità della torre, la struttura "dialoga" con l'orizzonte e la monumentalità dello scenario circostante, diventando elemento di transizione tra la città e il paesaggio, il nuovo e l'antico. 35enne, originario di Rovereto (Trento), Barozzi è particolarmente apprezzato all'estero e da anni lavora in Spagna; con Veiga, 38enne nato a Santiago di Compostela, ha fondato nel 2004 lo studio Ebv che ha già ricevuto importanti riconoscimenti internazionali.
Nella stessa sezione le menzioni d'onore sono state conferite a due altri progetti spagnoli: il Centro Madrid Salud de Usera (Centro di assistenza sanitaria comunale di Madrid) dell'architetto Marìa Hurtado de Mendoza e la sede della Foundation of Rehabilitation and conservation of marine animals di El Prat del Llobregat, in Catalogna, di Jordi Hidalgo; infine, a Claudio Nardi per il Museum of Contemporary Art Museo di arte contemporanea di Cracovia (Polonia).

Il Premio speciale per la cura degli elementi di dettaglio è stato assegnato alla Shima Kitchen del giapponese RYO ABE, per «la semplicità del progetto interpreta con freschezza tecniche tradizionali combinate insieme a tecnologie e forme contemporanee, riutilizzando risorse esistenti». Si tratta di un edificio ricavato da una vecchia casa abbandonata, in un villaggio dell'isola giapponese di Teshima, e destinato a ospitare performance artistiche e attività ricreative. Menzioni d'onore a Rubens Cortes, progettista della Biblioteca pubblica Public Library "Marìa Lejáàirraga" di Granada (Spagna), e ad Armando Ruinelli per la Riqualificazione di una stalla nel villaggio svizzero di Soglio, in Val Bregaglia.

Istituita in onore dell'architetto e grande sostenitore della Biennale scomparso nel 2009, la Medaglia d'oro "Giancarlo Ius" va al giovane architetto  spagnolo JAIME MAGEN per l'Environmental Department (Dipartimento ambientale) di Saragozza, risultata l'opera più innovativa sotto il profilo del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale: «L'architettura si fa manifesto dei contenuti evoluti che ospita - così la giuria - e, insieme, diventa spazio pubblico abitato dalla città, con la possibilità di utilizzare il tetto e gli spazi esterni come luogo d'incontro della comunità e come frammento di un nuovo paesaggio».

È FRANCESCO LOSCHI, con il progetto di una Cappella di famiglia, a vincere infine il Premio provinciale. L'opera è stata scelta per la semplicità e la sensibilità con cui con cui è stata realizzata, l'attenzione all'uso dei materiali e la qualità nel disegno dei singoli dettagli. Menzionati della sezione: Arianna Gobbo per il fabbricato a uso produttivo App Tech a Mestrino e Maurizio Striolo per il Distretto sanitario di Selvazzano Dentro.

 
 
 
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