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Il DDL Stabilità incide sulle professioni

 

in: Focus 11/11

Testata:
 
 
Data:
 
 
Autore:
Simone Cola, consigliere CNAPPC
 
 
Come tutti sanno, le ultime drammatiche e frenetiche giornate politiche hanno condotto al varo della nuova manovra di stabilità, alle dimissioni del Governo ed al al conferimento dell'incarico per un nuovo esecutivo guidato da Mario Monti.
Tali accadimenti hanno, evidentemente avuto un impatto assai rilevante sull'assetto, presente e futuro, del Paese ed indirizzeranno in maniera significativa le politiche che saranno attuate nei prossimi mesi e, presumibilmente, negli anni a venire.
Tra i vari ambiti sui quali interviene il DDL Stabilità c'è, come sappiamo, anche quello delle libere professioni. Cerchiamo qui di riassumere quali, allo stato attuale, sembrano essere i cambiamenti più rilevanti, con particolare attenzione a quanto concerne la riforma delle professioni e l'istituzione delle società professionali.
Il decreto approvato contiene alcune variazioni molto significative, rispetto all'originario testo governativo, a causa del diretto intervento del ministro Giulio Tremonti; tali modifiche, allo stato attuale, mettono a rischio i principi di autonomia professionale, contenuti nella legge stessa. In particolare si segnala che l'articolo 4-septies al comma 2 scritto dal Governo recitava 5-bis. Le norme vigenti sugli ordinamenti professionali, laddove incompatibili con i principi di cui all'articolo 3 comma 5 del decreto legge 13 agosto 2011 n. 138, convertito con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011 n. 148, sono abrogate con effetto dall'entrata in vigore del regolamento governativo di cui al comma 5.

 

A tal proposito, e a conferma di un impianto ideologicamente molto chiaro, si segnala anche che la più recente formulazione del Decreto ha, al comma 14, eliminato ogni originario riferimento, anche in deroga, alla tariffa professionale all'interno dei contratti che dovranno obbligatoriamente essere stipulati tra Committente e Professionista.

 
 
 
 
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