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Under the Sun

 

Dopo l'evento sismico del 6 aprile 2009, ho sentito il bisogno di fotografare  nuovamente la città così come si presentava dopo il disastro, priva di quei particolari architettonici che l'avevano caratterizzata nel corso dei secoli; al loro posto, in bellavista, i materiali  utilizzati per la loro costruzione ridotti a macerie, così come le parziali sezioni di alcuni edifici con tutta la struttura muraria in evidenza.
Il lavoro prodotto, rappresenta, con  le modalità della ripresa architettonica,  L'Aquila, Onna e Paganica dopo il sisma, i nuovi insediamenti delle new town e la ricostruzione che, a distanza di tre anni, ancora non parte.
 Continuare a vivere e a fotografare nel luogo della tragedia significa doversi confrontare con uno straordinario divenuto ordinario, non si è più colti dall'inatteso:   "bisogna  necessariamente mettersi in ascolto",  leggere i segni, le stratificazioni  che nel tempo  si sono succedute sia per i precedenti eventi sismici che hanno colpito la città, sia  per gli interventi di parziale demolizione e messa in sicurezza.
Poi avviene che, nel momento in cui è finito l'effetto anestetizzante,  il dolore, che prima impediva una partecipazione attiva alla registrazione fotografica del disastro, cessa:  quelle immagini prodotte, che a seguito di una estetizzazione  dell'osceno  finivano  per occultare, nascondere e far dimenticare, ora cedono a lucida riflessione . Queste fotografie non testimoniano una posizione, piuttosto si lasciano interpretare, poiché  l'immagine è finzione, narrazione.

 
 
 
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