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  Sisma: Architetti, lanciata da Festarch "Ricostruire l'identità"  

Sisma: Architetti, lanciata da Festarch "Ricostruire l'identità" iniziativa del Consiglio Nazionale degli Architetti e della Federazione degli Ordini dell'Emila Romagna creare fondo pubblico per le calamità naturali attingendo dall'Imu

 

Perugia, 7 giugno 2012. Lanciata a Festarch - il Festival Internazionale di Architettura promosso da Abitare, la rivista di architettura di RCS diretta da Mario Piazza, con la direzione scientifica dell'architetto Stefano Boeri - " Ricostruire l'identità ', l'iniziativa del Consiglio Nazionale degli Architetti e della Federazione degli Ordini degli Architetti dell'Emilia Romagna a favore delle popolazioni colpite dal terremoto che stanno pagando - oltre che lutti e sofferenze - anche un altissimo tributo in termini di perdita del patrimonio culturale, abitative ed edilizio.


Da Perugia parte una raccolta di fondi che saranno destinati alla ricostruzione di uno di quei luoghi che - carichi come sono di elementi simbolici - contribuiscono, in maniera determinante, alla definizione identitaria delle comunità colpite nelle Province di Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Bologna e Mantova e che, purtroppo, in massima parte sono andati perduti ma che non possono essere dimenticati né cadere nell'oblio.
Per affiancare e dare supporto ai cittadini nella fase di emergenza, già all'indomani del sisma, è stato attivato presso la Federazione degli Ordini degli Architetti dell'Emilia Romagna, il Coordinamento degli Architetti italiani, che sta affiancando le attività della Protezione civile, partecipando alle ispezioni per la certificazione dell'agibilità degli edifici e programmando  quelle  che saranno eseguite nelle prossime settimane.


Oltre all'attenzione destinata al tema del terremoto, a Festarch 2012 il Consiglio Nazionale degli Architetti prosegue - attraverso una serie di incontri - l'approfondimento di RI.U.SO., il Progetto Nazionale per la Rigenerazione Urbana Sostenibile lanciato insieme ad Ance e a Legambiente con la finalità di  realizzare - nell'arco di venti anni - un significativo rinnovamento tecnologico, strutturale ed economico del patrimonio edilizio e delle città italiane.
"I destinatari di RI.U.SO. - sottilinea Leopoldo Freyrie, presidente degli architetti italiani -  sono i cittadini ai quali deve essere garantito il sacrosanto diritti alla sicurezza dell'abitare. Solo il 5% delle abitazioni del nostro Paese sono costruite nel rispetto delle norme antisismiche; le aree a elevato rischio sismico sono il 50% del territorio nazionale e interessano il 38% dei Comuni. In queste condizioni chiediamo - e lo abbiamo fatto ben prima della tragedia degli ultimi terremoti -  che venga introdotta l'obbligatorietà del libretto dell'edificio che, in modo simile a quello previsto per le autovetture, certifichi lo stato di sicurezza dell'immobile, così da rendere consapevoli  i cittadini della realtà del proprio habitat e di quelli che sono gli eventuali  interventi necessari"
"Abbiamo accolto positivamente il Piano Nazionale per la sicurezza del territorio lanciato dal Ministro dell'Ambiente, Corrado Clini: sarà importante ora conoscerne i contenuti di dettaglio, la sua articolazione e i tempi di realizzazione".


"Per il Consiglio Nazionale degli Architetti - conclude -  occorre che siano anche introdotti  incentivi per la messa a norma antisismica delle strutture, integrandola al risparmio energetico, rendendo sicuri gli edifici esistenti; così come occorre riconsiderare la recente decisione secondo la quale non sarà più lo Stato a farsi carico dei danni causati agli edifici da calamità naturali creando un fondo pubblico attingendo ad una quota dell'Imu ".

 
 
 
 

 

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