Patrocinato anche dal Consiglio nazionale degli Architetti
Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, il convegno internazionale si terrà
il 12 e 13 Ottobre 2013.
Oggi la parola d'ordine è rigenerare le città, o meglio -in
termini integrati e più crudi- riumanizzare e ricivilizzare l'urbano.
Riumanizzare l'urbano non significa agire solo sugli spazi fisici, espressione
di cultura e simultanea condizione per il benessere di chi li vive. Sostanziale
è incrementare capacità critica, organizzazione e sostenibilità sociale e
soprattutto la "humanitudo": non ci si può limitare ad inseguire la
sostenibilità energetica o quella ambientale. La bassa qualità degli ambienti
di vita favorisce degrado, insicurezza, indifferenza nei confronti dei vicini;
ha costi sociali enormi, decisamente maggiori del risparmio di risorse
(economiche, spesso anche mentali) nei processi che li generano.
Il convegno ne indaga le relazioni con la tecnologia le
risorse, il tessuto connesso e ragiona su cosa è essenziale nel trasformare gli
ambienti di vita, sull'"architettura" intesa come sinonimo di paesaggio,
ambiente, urbanistica, rappresentata dalle relazioni tra gli abitanti. Si vuole
porre le basi elaborando il "manifesto" "la carta medicea" per un nuovo
umanesimo, per umanizzare l'architettura perché sia più accogliente e permetta
agli abitanti di viverla quotidianamente, di sentirsi a casa in un rapporto di
buon vicinato, di mettere le radici.