Roma, 19 maggio 2014. " E' un imperativo categorico che Expo debba giungere a compimento nei tempi stabiliti, così come lo è il fatto che debbano essere garantiti i criteri di qualità, trasparenza e concorrenza a cui si deve ispirare ogni e qualunque progetto ed opera finanziate dal denaro dei cittadini italiani. Per questo motivo il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, in qualità di Ente pubblico non economico presso il Ministero della Giustizia, si candida a cooperare con Raffaele Cantone e con l'Autorità Anticorruzione per affiancare il costituendo pool di magistrati, mettendo a disposizione le competenze tecniche e professionali indispensabili alla valutazione del reale stato dei luoghi e delle opere, nonché le documentazioni tecniche e progettuali poste a base delle procedure".
"I fatti ci hanno dato, purtroppo, ragione - sottolineano gli architetti italiani. L'esperienza di questi anni nei rapporti con Expo e Infrastrutture Lombarde ha infatti dimostrato che le nostre reiterate richieste di procedure concorsuali e trasparenti erano indispensabili alla realizzazione di Expo e che gli uffici tecnici preposti non sono stati in grado né di promuovere le procedure più adatte a garantire la trasparenza delle gare, né di fare una valutazione tecnica corretta delle necessità progettuali, dei tempi e dei costi".
"Il nostro invito al Governo e all' Autorità Anticorruzione - concludono - è quello di utilizzare al meglio le competenze e la terzietà di un organo sussidiario dello Stato, quale noi siamo, per provare a recuperare una situazione finora degenerata sia dal punto di vista etico che tecnico".