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Architettura: al via a Lampedusa La Festa dell'Architetto dedicata all'architettura dell' emergenza e dell'accoglienza.

 

Lampedusa, 12 giugno 2014. Ha preso il via oggi a Lampedusa la Festa dell'Architetto.  (''L'architettura è per tutti'') quest'anno tutta dedicata al tema dell'emergenza e dell'accoglienza.

"Lampedusa - spiega Leopoldo Freyrie, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori  - è per certi versi luogo simbolo dove meglio che altrove si prende coscienza e consapevolezza del ruolo culturale e sociale, così come dei diritti e dei doveri, della comunità degli architetti italiani. A Lampedusa quotidianamente ci si confronta con i bisogni e le aspettative di chi sta peggio di noi, fuggendo da guerre e povertà: ma anche con i bisogni di quanti - come gli abitanti di quest'isola - dimostrano, da sempre, una straordinaria ed eroica capacità di accoglienza verso quei migranti che, sfidando la morte, rischiano la vita per cercare un futuro migliore".

"Con la 'Festa dell'Architetto' - spiega ancora Freyrie - vogliamo mettere a disposizione delle Istituzioni, attenzione e consapevolezza ma anche conoscenza e competenza verso il tema dell'emergenza e dell'accoglienza, convinti come siamo del ruolo sociale dell'architettura in tutte le sue possibili declinazioni professionali. Dunque non più magniloquenza o grande gesto architettonico, ma consapevolezza di diritti e di doveri verso i cittadini tutti".

Tre giorni di dibattiti e di workshop - la Festa dell'Architetto si concluderà sabato 14 - con la partecipazione dei maggiori esperti  e progettisti provenienti dalle due sponde del Mediterraneo che si confronteranno su come l'emergenza dell'immigrazione, implichi un nuovo concetto dell'abitare.

"Un concetto - dice Freyrie - che non può più prescindere  dalla necessità di accogliere, per il tempo necessario, i migranti nel nostro tessuto sociale. Ecco perché serve prima di tutto un salto di qualità culturale e politico in grado di immaginare luoghi di accoglienza dignitosi ed adeguati ai loro bisogni: così come serve una architettura nuova in grado di riprendere quel ruolo da troppo tempo abbandonato ed in grado di rispondere di più e meglio ai bisogni dei cittadini e dei luoghi".

"La scelta di Lampedusa -  dice ancora -  luogo simbolo del martirio e della tragedia degli sbarchi dei migranti, dell'orrore della guerra, della povertà e della fame, vuole essere quasi un grido affinché quanti rivestono ruoli di responsabilità pubblica volgano uno squadro nuovo verso questi problemi".

Nel corso delle tre giornate della "Festa dell'Architetto" - organizzate in collaborazione con l'Ordine degli Architetti di Agrigento e con la Consulta Regionale degli Ordini degli Architetti della Sicilia - saranno presentati una serie di progetti per l'accoglienza in emergenza perché è fondamentale che lo sforzo italiano di solidarietà si concretizzi in spazi di vita migliori, per chi arriva nel nostro Paese così come per chi ospita; così come lo è aiutare le popolazioni dell'altra sponda del Mediterraneo a rimanere nei luoghi da cui parte l'immigrazione.
Nella giornata di domani, venerdì 13 giugno, dopo la Conferenza degli Ordini degli Architetti italiani "Qualità architettonica come valore comune: dall'architettura dell'accoglienza alla cultura dell'abitare. Idee, strumenti e proposte per migliorare le città italiane", che vedrà impegnati su questi temi i Presidenti degli Ordini provinciali, sono  in programma, tra le altre iniziative, la presentazione del Premio internazionale di Architettura "Abitare il Mediterraneo 2014" e la Lectio Magistralis di João Antonio Ribeiro Ferreira Nunes.
Tunisia, Libia ed Egitto i Paesi presenti con docenti universitari e con studenti delle varie Università di architettura. Prevista la presenza anche di numerosi esponenti delle Commissioni permanenti di Camera e Senato. Tra i temi che saranno affrontati nei vari work-shop da segnalare, tra gli altri, quello relativo all' "architettura della permanenza e della speranza", quello sul "progettare l'accoglienza partendo dalle comuni radici dell'architettura mediterranea" senza dimenticare il tema che coniuga "emergenza e ospitalità tra architettura e paesaggio" attraverso il "dialogo sull'accoglienza".

 
 
 
 
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