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Progettazione pubblica, azzeramento mancato

 
Testata:
Il Sole 24Ore Progetti e Concorsi
 
Data:
05-07-2014
 
Autore:
Giuseppe Latour e Alessia Tripodi

 
 

Un bluff. Un provvedimento privo di contenuti. Che non avrà alcun impatto sul mercato. Dopo il trionfalismo delle prime ore, la cancellazione dell'incentivo alla progettazione interna della pubblica amministrazione, varata con il decreto 90/2014, si è rivelato in tutta la sua contraddittoria inadeguatezza. Ne sono convinti i progettisti, ma lo confermano paradossalmente anche gli stessi provvedimenti del Governo: quasi contemporaneamente, il decreto 91/2014, infatti, ha confermato e rafforzato il ricorso al due per cento. 

Partiamo dalla novità. Nel decreto di riforma della Pa è stata inserita una norma che opera una cancellazione parziale dell'incentivo per la progettazione interna: salta, ma soltanto per i dirigenti della pubblica amministrazione. Si tratta di una soluzione diversa rispetto alle prime ipotesi. All'inizio, infatti, era stata ventilata la cancellazione piena del bonus. Nel testo andato in Gazzetta Ufficiale si è preferito portare qualche correzione dell'ultimo minuto: una soluzione che si è rivelata parecchio parziale.

Della «totale inutilità» del provvedimento sono convinti anche gli Architetti. Che puntano il dito contro l'esecutivo: «L'occasione più ghiotta, per semplificare le procedure e aprire il mercato, il Governo l'ha persa rinunciando a inserire nel decreto n. 90 la norma per l'abbattimento dei requisiti di accesso al mercato dei lavori pubblici».



(...)



«Solo abbattendo i requisiti si aprirà davvero il mercato». Il vicepresidente degli architetti Rino La Mendola di Alessia Tripodi

 
 
 
 
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