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Professionisti: l'agenda è già piena

 
Testata:
Corriere Economia
 
Data:
22-12-2014
 
Autore:
Isidoro Trovato
 
 

Agenda molto fitta anche per il 2015. Il mondo delle professioni si affaccia al nuovo anno con diverse speranze e qualche ansia. A differenza degli anni passati (in cui in ballo c'era una riforma complessiva) stavolta le richieste riguardano le singole categorie e tutte con specifiche proprie e dinamiche individuali. Anche se i punti in comune sono molti.
Giustizia
Il primo confronto con la riforma Orlando sarà sull'andamento della negoziazione assistita e dell'arbitrato. Ma l'avvocatura ha diversi altri problemi sul tavolo collegati alla riforma della giustizia civile: dall'istituzione del tribunale della famiglia al potenziamento di quello delle imprese. Quindi il processo telematico e la riorganizzazione degli uffici con la sfida più grande: ridurre il contenzioso e l'arretrato.
-    E poi c'è il conflitto con l'Antitrust sulle società tra professionisti: si fanno sempre più pressanti le richieste dell'Authority affinché si aprano anche ai soci di capitale. Infine il tema più scottante: il rilancio dell'avvocatura, la tutela dei giovani e delle donne in una società in crisi. Il tutto in un momento in cui la mancata iscrizione alla cassa provoca la cancellazione dall'Albo. Non a caso, proprio in questi giorni, dilaga tra i giovani avvocati la protesta (attraverso selfie) in cui si denuncia l'insostenibilità della situazione attuale: non pago e non mi cancello, questa è la parola d'ordine dei togati più giovani. Risolvere lo scontro generazionale non sarà per niente semplice.
(...)
Architettura
Risposte concrete alla crisi dell'edilizia e misure in grado di agganciare lo sviluppo attraverso la ripresa di un settore trainante come quello delle costruzioni. È questa la priorità di tutte le professioni tecniche in un momento tanto complesso. Ma in che modo? «Chiediamo una nuova normativa sugli appalti - spiega Leopoldo Freyrie, presidente degli architetti - che persegua la qualità architettonica diffusa e privilegi, partendo dal Piano scuola del governo, l'istituto del concorso di progettazione per garantire le competenze e non selezionare i progettisti in base al fatturato. Poi invochiamo l'apertura del mercato dei lavori pubblici per promuovere e semplificare l'affidamento di servizi di architettura e di ingegneria ai liberi professionisti e per premiare la concorrenza e la capacità di progettisti e imprese».

 
 
 
 

 

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