Uno studio recente del CENSIS dimostra chiaramente come l'Architettura sia stata, da sempre, un elemento fondamentale per lo sviluppo del territorio. Questo dato assume oggi nuovi interessanti
contenuti in quanto, a fronte dei veloci processi di cambiamento sociali, culturali, politici ed economici, vi è la diffusa tendenza a rivendicare la centralità del territorio e le specificità locali come fattori di competitività, contro le tendenze omologanti della globalizzazione.
In tal senso, vale la pena di citare una definizione del CENSIS: "la dimensione locale , si viene a configurare non solo e semplicemente come rappresentazione dei tratti identitari di una collettività, ma lo spazio vitale in cui le componenti di efficienza territoriale e di relazionalità possono trovare condizioni più idonee a conservare la propria ricchezza e ad attrarne di nuova."
L'Architettura è arte volta a modificare lo spazio fisico in relazione alle esigenze della società; è linguaggio fatto di materiali, caratteri stilistici e modelli costruttivi, che segnano le trasformazioni impresse dall'uomo al territorio, in un ambito spazio-temporale ben definito. Tali trasformazioni, che in alcuni casi hanno rispettato la natura ed in altri l'hanno mortificata, segnano una profonda stratificazione culturale delle civiltà che hanno caratterizzato il territorio nei secoli.
In tale contesto, l'Architetto, interlocutore privilegiato di connessioni ed interazioni politiche, sociali e manageriali, è chiamato a sostenere le realtà territoriali nella ricerca di strategie mirate alla riscoperta ed alla valorizzazione delle identità locali, come fattore di sviluppo del territorio e di contestuale promozione di relazioni collettive internazionali.
Ciò nella consapevolezza che la corretta gestione del territorio dipende da un qualificato progetto d'insieme, che escluda scelte casuali,episodiche e slegate, conclamando un concetto ben espresso da Eugenio Montale: "Il tutto è più importante delle sue parti" .