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Magna Charta per le opere

 

Il presidente del Cnappc annuncia il manuale di buone pratiche per la p.a.

Testata:
Italia Oggi
 
Data:
26-01-2008
 
Autore:
Simonetta Scarane
 
 
Guardano al modello francese nel rapporto tra amministrazioni pubbliche per la programmazione di opere pubbliche e concorsi di progettazione, (attività che in Francia vede coinvolto un comitato di dodici ministeri), gli architetti del Cnappc. In Italia, in un rapporto sussidiario con la pubblica amministrazione, hanno messo a punto un manuale delle buone pratiche con l'obiettivo di arrivare a realizzare un'architettura di qualità. Non basta. Gli architetti del Cnappc (Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti, conservatori), guidati da Raffaele Sirica, anche presidente del Cup, (il Comitato unitario delle professioni), lanciano ora il progetto di un'alleanza con il mondo imprenditoriale, guardando alle medie e piccole aziende, per aprire la professione alle nuove prospettive di mercato nei settori che si prevede potranno trovare nuovo impulso, dal facility management alla formazione professionale, nei comparti innovativi come il risparmio energetico, oggetto di nuove normative. E, ancora, del partenariato pubblico-privato, sul quale il governo era impegnato, fino a ieri, nella raccolta delle osservazioni da parte delle categorie professionali interessate in vista della messa a punto di un testo di riforma. Sono questi i punti cardinali della Magna Charta che ispirerà la nuova azione del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti, conservatori. E che verrà discussa, democraticamente, al congresso nazionale che il Cnappc ha organizzato dal 7 al 9 febbraio a Palermo, e intitolato «Conocenza, competitività, innovazione, verso una democrazia urbana per la qualità». Un passaggio chiave, l'appuntamento di Palermo, preparatorio al congresso mondiale di architettura, «Trasmitting Architecture» che si terrà a Torino, a giugno, organizzato dall'Uia, l'Unione mondiale degli architetti nella città che nel 2008 è la capitale mondiale del design.

Al congresso di Palermo, sono stati invitati i sindaci, da Sergio Chiamparino a Massino Cacciari, a discutere di qualità architettonica delle loro città, di programmazione e sviluppo urbanistico, di rapporto tra amministrazione e progettisti (ci sarà anche Fuksas). Sarà l'occasione anche per presentare la ricerca realizzata dal Cresme, Centro di ricerca economiche sociali di mercato per l'edilizia e il territorio diretto da Lorenzo Bellicini, e dal Cnappc su «Il mercato della progettazione architettonica in Italia» e il «Manuale di buona pratica, «La programmazione delle opere pubbliche e il concorso di progettazione» di Massimo Gallione, vicepresidente del Cnappc. Il volume di Gallione, ha spiegato Sirica, individua, analizzando il codice degli appalti, fino a due correttivi e al regolamento di attuazione non ancora in vigore, quali possono essere le buone pratiche da attuare nel rapporto progettisti e amministrazioni pubbliche in materia di programmazione delle opere pubbliche e di concorsi di progettazione. «Occorre superare», ha scritto il presidente Sirica, nella prefazione, «sia l'urbanistica vincolistica del dopoguerra», tutta quantitativa, che ha prodotto anche il disastro dei condoni, sia «l'attuale iperliberismo senza regole», in auge in alcune realtà, dove quasi tutto si affida ai privati, con possibili preoccupanti ricadute sulla collettività. L'obiettivo è raggiungere la democrazia urbana, sul modello francese, ha sottolineato Sirica, mettendo insieme innovazione e conoscenza.

Riguardo il rapporto con il mercato e la proposta di un'alleanza con mondo delle imprese Sirica pensa al coinvolgimento della rete degli ordini professionali tecnici e giuridici, ma non solo, per attività specializzate nel mondo della formazione professionale.

 
 
 
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