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Tsunami sulla riforma

 

Il nuovo governo riparta dalla pdl del Cup

Testata:
Italia Oggi
 
Data:
08-02-2008
 
Autore:
Simonetta Scarane
 
 
«Il decreto Bersani che azzerava le tariffe minime è stato lo tsunami che ha distrutto le professioni. Di Pietro ha cercato di rimediare nel regolamento del codice degli appalti, ma i problemi restano aperti tutti. C'è un problema della politica di trovare occasioni di lavoro per i professionisti. Abbiamo un ruolo. I professionisti non sono i nemici del paese e non sono quelli che non pagano le tasse. Stiamo facendo tutti gli sforzi possibili per essere propositivi». Il presidente del Cnappc, Raffaele Sirica, ha lanciato ieri da Palermo, dove è in corso il settimo congresso nazionale del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (Cnappc), un appello ai politici in apertura della campagna elettorale sulla necessità della riforma delle professioni.
All'indomani dello scioglimento delle camere, i professionisti tornano a parlare di riforma delle professioni, rimasta incompiuta per la seconda volta, a un passo dall'approvazione nel secondo governo Prodi, così come fu nel primo. Un dibattito che è diventato una telenovela, come l'ha definito Sirica. Discutere della riforma delle professioni ora è parlare del sesso degli angeli? No, perché le elezioni di aprile permettono di ripartire dalle proposte esistenti. Dalla proposta di legge sulla riforma delle professioni di iniziativa popolare depositata dal Cup (Comitato unico delle professioni) il 29 novembre 2007, che ha messo d'accordo 28 ordini professionali, e ora decaduta per effetto della caduta del governo. Ma è da lì che si può ripartire, ripresentandolo, l'ha confermato anche Pierluigi Mantini, visto che il nuovo parlamento sarà convocato il 29 aprile, e la proposta di legge è stata depositata cinque mesi fa.
(...)
 
 
 
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