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V Congresso - Torino 1999

 
Presidenza:
Raffaele Sirica
 
Anno di Presidenza:
1997/2001
 
Tema del Congresso:
«Mercato, formazione, occupazione: le sfide da vincere»
 
 
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Il Congresso si è svolto al Centro Congressi «Lingotto», Auditorium «Giovanni Agnelli» il 30 settembre, 1 e 2 ottobre 1999.
Il Congresso di Torino si è posto come ulteriore momento di approfondimento e contributo alla definizione delle politiche attuabili dai governi e dalle istituzioni nazionali e comunitarie per perseguire l'obiettivo della qualità ambientale, in ottemperanza al dettato costituzionale, a «tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico della nazione», con la prospettiva di incentivare anche l'occupazione e lo sviluppo economico.

A Torino si è dibattuto del futuro della professione, tenendo conto delle politiche nazionali e comunitarie con particolare riferimento ad Agenda 2000, il documento programmatico dell'Europa per i decenni a venire, che considera i problemi dell'ambiente, dell'occupazione e dei giovani, in rapporto al mercato, come prioritari per uno sviluppo ordinato e sostenibile della società europea.
Se l'unica regola del mercato è e deve essere il rispetto dei diritti fondamentali del cittadino e fra questi, così come dichiarato nella Costituzione Italiana e nel Trattato delle Comunità Europee, vi è il diritto all'ambiente, l'Architettura, a cui è storicamente demandato il compito di trasformare l'habitat, è al centro delle politiche per lo sviluppo sostenibile e apre nuove prospettive di occupazione nei processi di trasformazione e salvaguardia del territorio, anche per i giovani.

Al Congresso gli Ordini ottennero un primo importante risultato: il disegno di legge "per la promozione della cultura architettonica e urbanistica", proposto dall'allora Ministro dei Beni Culturali, Giovanna Melandri.

Il Disegno di legge non riuscì a concludere il suo iter in quella legislatura: molti sono stati, però, i provvedimenti che lo surrogano, compresa la nascita della DARC presso lo stesso Ministero dei Beni Culturali.

Per queste ragioni il V Congresso è stato una tappa importante del processo che ha visto gli architetti italiani riportare l'Architettura al centro delle politiche economiche, sociali e culturali del Paese, processo avviato al IV Congresso di Firenze e pubblicamente confermato ad Assisi, di fronte alle più importanti istituzioni italiane ed europee. A Torino fu evidente per il Governo, il Parlamento e la pubblica opinione come gli architetti e le loro istituzioni rappresentative abbiano a cuore l'interesse pubblico e il futuro del nostro Paese.

Al Congresso, gli Ordini approvarono il "Manifesto degli Architetti", destinato ad avere grande rilevanza. Il Manifesto era indirizzato ai cittadini, al Parlamento e al Governo, per indicare quali indirizzi fondamentali debbano essere collettivamente assunti per perseguire la qualità dell'ambiente mediante l'Architettura, strumento essenziale per la crescita civile dell'Italia in Europa.

 
 
 
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