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Il giusto ruolo per i professionisti

 

Subito la riforma. Ma non con le associazioni non riconosciute

Testata:
Italia Oggi
 
Data:
29-03-2008
 
Autore:
Benedetta P. Pacelli
 
 
Il giusto ruolo ai professionisti. Sembra quasi un slogan elettorale ma è stato questo il filo rosso che ha tenuto insieme tutti i partecipanti alla seconda sessione del convegno «professionisti e politica: confronto sulle riforme», organizzato dal Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro e da ItaliaOggi. Perché per tutti, platea compresa, un vero processo riformatore non può non tenere conto che le professioni ordinistiche svolgono un ruolo cruciale nel sistema economico sociale.
A dichiararlo con forza è stato, prima tra tutti, il presidente del Consiglio nazionale dell'ordine Marina Calderone, secondo la quale «è necessario che i professionisti si riappropino del proprio ruolo anche perché, anche se qualcuno sembra dimenticarselo, è proprio questa categoria a far girare gli ingranaggi economici del paese». Ecco perché è ormai indispensabile che arrivi in porto l'attesa riforma delle professioni. Il presidente del Cno si è dichiarata pronta ad avvallare la proposta della Siliquini come quella del Comitato unitario delle professioni capeggiato da Raffaele Sirica. Ma anche ribadito che una riforma che sia tale non può affrontare unitariamente ordini professionali e attività non regolamentate: «Sono due mondi agli antipodi per definizione che non possono essere affrontati all'interno della stessa legge».
Opinione condivisa anche dalla responsabile delle professioni per Alleanza nazionale Maria Grazia Siliquini, che ha tuonato contro l'incapacità della scorsa legislatura di portare a casa alcuna riforma. Anzi, ha specificato «con un falso concetto di liberalizzare sono state fatte leggi contro i professionisti». Il riferimento va non solo ai decreti Bersani-Visco ma anche al recepimento della direttiva Zappalà che ha aperto un registro per associazioni professionali riconoscendole pari agli ordini e ai collegi, «senza alcun serio criterio di regolamentazione». «Mentre ora», ha puntualizzato la senatrice di An, «di cambiare rotta: il punto di partenza sarà il disegno di legge Fini Siliquini, ma si terrà conto anche delle istanze del Cup». Per il quale, come ha precisato il suo presidente Raffaele Sirica, sono state raccolte il doppio delle firme necessarie. Sirica ha poi ricordato i temi affrontati, solo poche settimane fa, alla I conferenza dei Cup tra cui si inseriscono, fra le altre cose, una serie di misure fiscali per i professionisti, come l'incremento della deducibilità del reddito di lavoro autonomo delle spese sostenute per la formazione professionale o la semplificazione fiscale per i piccoli studi professionali. (...)

 
 
 
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