Mostra: "Archeologia e Paesaggi, dal Porthmòs alla Sila silva Tauricana" - Reggio Calabria
La mostra è promossa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria e dalla Kore, con il patrocinio del Consiglio Regionale e della Provincia di Reggio Calabria.
L'esposizione, realizzata con reperti particolarmente rappresentativi e le foto suggestive di Claudio Modafferi, mostra al pubblico come la natura, resa paesaggio dall'azione dell'uomo, si sia impressa sui reperti archeologici consegnandoci, così, una visione più ampia del mondo antico. Punte di freccia, lame di selce, asce, modellini fittili di divinità e animali raccontano i paesaggi che, dall'età pre-protostorica a quella romana, si sono succeduti nell'area compresa tra lo Stretto di Messina e l'Aspromonte: selve, boschi, fiumi, mare, coltivazioni di viti e di olivo. "Attraverso la lettura del paesaggio archeologico, in un così vasto spazio temporale - spiegano le curatrici della mostra, Rossella Agostino e Maria Maddalena Sica -, ci si propone di far emergere in maniera significativa i popoli che, prima, durante e dopo la presenza greca, hanno abitato questi luoghi e trasformato il territorio. Lo Stretto e la montagna, infatti, costituiscono gli estremi di un'area geografica dalle caratteristiche fisiche e culturali ben definite". "L'unione tra archeologia e paesaggi - afferma Roberto Laruffa, amministratore unico Kore - si presenta oltremodo innovativa e suggestiva. L'allestimento stesso è del tutto originale, puntando su una combinazione di reperti, colori e immagini che risulta scenografica e coinvolgente. Si tratta di uno spazio espositivo alla cui realizzazione lavoriamo, da mesi, al fianco della Soprintendenza e che incontrerà di certo l'interesse dei visitatori".
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