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GdA 60/08 - "Per costruire un futuro da protagonisti"

 

in: Giornale dell'Architettura

Testata:
Giornale dell'Architettura
 
Data:
Marzo 2008
 
Autore:
Raffaele Sirica - Presidente C N A P P C
 
 
Non è semplice sintetizzare la ricchezza del dibattito che si è sviluppato al recente Congresso nazionale degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori che si è svolto a Palermo. Molti sono stati gli spunti e le tematiche affrontate, ma mi preme sottolineare soprattutto tre aspetti centrali. In primo luogo la rivendicazione, ferma e ostinata, dell'autonomia degli architetti. Svolgiamo un ruolo di ausilio nei confronti delle istituzioni, le aiutiamo nella definizione di disegni di legge e di altre iniziative, sulla base del principio della sussidiarietà. Ma nel nome di valori generali condivisibili. Viviamo in un mondo schiacciato tra un fondamentalismo religioso radicale e un fondamentalismo monetarista per il quale il mercato è tutto. Le professioni intellettuali si candidano a trasformare l'arena dei mercati in a g o r à, il luogo per eccellenza del confronto e quindi di democrazia urbana. È un processo complesso che ci deve vedere profondamente autonomi, e quindi credibili, per portare nella politica i nostri valori oltre un'angusta logica corporativa. E possiamo essere ragionevolmente ottimisti su questa prospettiva. Il secondo aspetto da evidenziare è la necessità di stringere un'alleanza con altri soggetti produttivi - penso alla piccola e media impresa - che hanno finalità peculiari ma con i quali possiamo convergere su alcuni obiettivi. Ci sono capacità produttive straordinarie in Italia, ma non sono messe a sistema: possiamo dare un forte contributo in questa direzione, perché l'obiettivo è ripulire il nostro Paese dalle brutture edilizie e dallo scempio ambientale per lanciare il tema della bellezza. L'Italia della cultura e della natura va valorizzata e l'architettura può produrre un nuovo scatto per liberare energie insospettate. Da ultimo, il tema della formazione. Oggi le emergenze planetarie, le sfide per il risparmio energetico, la ricerca spingono a cercare nuove soluzioni, nuove tecnologie e materiali. Su questo dobbiamo lavorare, creando una formazione professionale in divenire, affinché gli architetti siano in grado di rispondere alle esigenze che continuamente si pongono. Se al posto del cemento parliamo di architettura, se facciamo capire l'importanza della riqualificazione come fonte di occupazione, se riusciamo a diffondere qualità e cultura di progetto anche nelle aree residuali, allora contribuiamo alla crescita qualitativa e anche occupazionale. C'è bisogno di riscoprire il ruolo dell'architetto in termini di coordinatore di altri saperi specialistici, creando studi multidisciplinari. I giovani hanno già capito questa prospettiva. Un motivo in più per essere ottimisti.
 
 
 
 
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