Nel Rapporto Attali, commissionato da Nicolas Sarkozy, la
Decisione 91 prevede di costruire entro il 2012 dieci Ecopolis, città o
quartieri di almeno 50.000 abitanti, integrando tecnologie ecosostenibili e
tecnologie di comunicazione. E si afferma: «È dunque giunto il momento, per la
Francia, di costruire un nuovo tipo di città o quartieri, veri e propri
laboratori della modernità urbana, con uno scrupolo permanente di equilibrio
finanziario, ecologico, tecnologico e sociale». Questi spazi urbani sostenibili
dovranno integrare impieghi, alloggi, quadro di vita, mixité sociale e mettere
in opera delle risorse energetiche rinnovabili, quali ad esempio le eoliche e
le solari. Avranno il ruolo di laboratori per la riduzione del consumo di acqua
e aria condizionata, per la raccolta differenziata dei rifiuti, per lo sviluppo
della biodiversità, per lo studio di piani idrici, per la creazione di spazi
verdi (equivalenti al 20% del totale della superficie della città),
dell'accesso diffuso e gratuito alle nuove tecnologie
dell'informazione. Lo stesso accade in Inghilterra, dove
la casa e l'ambiente sono tra i principali punti dell'agenda politica del
governo inglese. Il Premier Gordon Brown ha annunciato la realizzazione, tra il
2016 e il 2020, di almeno dieci ecotowns a impatto, consumo ed emissioni zero.
Al di fuori dell'Europa, i grandi studi di architettura
progettano e realizzano nuove città sostenibili. È il caso di Abu Dhabi che,
grazie agli interventi dello studio Foster and Partners, diventerà la prima
città a emissioni zero. Masdar City sarà realizzata nel cuore della città e
diventerà la patria ideale degli ambientalisti di tutto il mondo. Quanto a New
Songdo City (Corea), è destinata a essere la prima nuova città globale
alternativa, secondo i progetti dello studio KPF.
Concepita come una città «verde» e all'avanguardia nelle
pratiche sostenibili, sarà, allo stesso tempo, anche un nuovo centro per il
commercio internazionale in Asia. Si tratterà, con la «Democrazia urbana per la
qualità», di orientarsi verso una «nuova frontiera eco-politana»:
l'architettura quale organismo vivente, in simbiosi con l'uomo e la natura.
L'architettura dell'era elettronica, digitale, deve
contribuire a neutralizzare le patologie delle grandi aree urbane, deve andare
oltre i linguaggi accademici e sperimentali che ignorano la crisi ambientale e
sociale.
L'Expo 2015
a Milano
Questo nuovo vento che spira sul pianeta spinge
necessariamente anche l'Italia a tornare, dopo anni, verso il futuro che le
spetta. E l'Esposizione Universale del 2015 a Milano dovrà essere la grande occasione.
Ricordando le grandi trasformazioni urbane avvenute nel corso della storia, in
collegamento a questo evento e, simbolicamente, la torre Eiffel, costruita in
occasione dell'Esposizione Universale di Parigi del 1889. Una grande
opportunità per far riflettere tutti, cittadini e istituzioni, sul tema
dell'architettura di qualità.
A luglio il congresso mondiale di Torino
Abbiamo molto lottato per avere il Congresso
internazionale di architettura UIA in Italia, e non solo per confrontarci con
il mondo, ma anche e soprattutto per avere le necessarie ricadute nel nostro
paese. Quindi lanceremo il nuovo motto: «Perché l'Italia torni al futuro, è
necessario trasformare le nostre periferie in "brani di ecocittà"». Attraverso
la «Democrazia urbana per la qualità», ovvero consultazioni nelle comunità e
intreccio virtuoso tra architettura sostenibile e urbanistica, per
trasformazioni condivise. Per la riqualificazione urbana e ambientale, per la
rigenerazione sostenibile delle nostre periferie degradate, per essere i primi
nella competizione globale sul turismo qualificato e l'industria culturale, per
il rilancio dell'industria delle costruzioni è ormai necessario avviare
l'indispensabile processo di trasformazione.
A Palermo, al 7° Congresso Nazionale, il CNAPPC ha
presentato un Manuale di bonne pratique, sulla scia di quanto fatto dal MICQP
francese. Destinato agli operatori del settore, a sindaci, funzionari pubblici,
progettisti, ma anche ai cittadini e agli utenti delle opere, il Manuale
risponde ai rilevanti quesiti su come, quando e perché svolgere la
Programmazione dei Lavori Pubblici e, nella strategia concorrenziale prevista
dal codice, come, quando e perché attivare la procedura del Concorso di
progettazione. Abbiamo anche realizzato una ricerca Cresme/CNA, Il mercato
della progettazione architettonica in Italia: un lavoro di analisi che amplia
la conoscenza sulla progettazione architettonica in Italia, da cui emerge che
sicurezza, partenariato pubblico e privato, gestione e facility management,
sostenibilità e risparmio energetico sono i temi chiave del nuovo mercato
dell'edilizia. Abbiamo formulato proposte per valorizzare e consolidare
un'ampia diffusione sul territorio degli architetti italiani, quale risorsa ottimale
per i cittadini. E per la valorizzazione dei giovani, consentendo l'accesso al
credito, riformando la legge sul diritto d'autore per assicurare la compiuta
protezione delle opere intellettuali.
A Berlino, nel 2002, non era facile battere Busan, Siviglia
e Tokyo, nella competizione per la sede del XXIII Congresso UIA del 2008. Vinse
un'«idea-progetto» che assunse, in singolare metafora, «la Mole Antonelliana
quale antenna che avrebbe trasmesso messaggi di democrazia urbana alle
istituzioni e ai cittadini del mondo, attraverso la rete planetaria,
organizzata, degli architetti, affinché la qualità dell'ambiente urbano e
rurale divenisse un diritto di tutti».
Raffaele Sirica
Presidente del Consiglio Nazionale Architetti,
Pianificatori,
Paesaggisti e Conservatori