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  L'intervento di apertura del presidente Sirica al XXIII Congresso Mondiale - Torino 2008  

L'intervento di apertura del presidente Sirica al XXIII Congresso Mondiale - Torino 2008

 
Trasmitthing architecture, per uscire dalla autoreferenzialità del dibattito interno e per comunicare, alle istituzioni e ai cittadini del mondo, il contributo, della comunità degli architetti per affrontare i difficili problemi ambientali e sociali del pianeta.

L'Unione Internazionale degli Architetti, con la parola d'ordine trasmitthing architecture, ha annunciato di uscire dall' autoreferenzialità del dibattito interno, per comunicare, alle istituzioni e ai cittadini del mondo, il contributo, della comunità degli architetti per affrontare i difficili problemi ambientali e sociali del pianeta.

L'architettura dell'era elettronica, digitale, deve contribuire a neutralizzare le patologie delle grandi aree urbane, deve andare oltre i linguaggi, sia accademici (neo-storicistici, anti-post-modernisti, tardo-razionalisti) che sperimentali (high-tech, de-costruttivisti) ormai in fase involutiva, che ignorano la crisi ambientale e sociale.

Non è un caso se, la casa e l'ambiente siano tra i principali punti dell'agenda politica dei governi europei. Il Premier inglese Gordon Brown ha annunciato la realizzazione tra il 2016 e il 2020 di almeno dieci "ecotowns" ad impatto, consumo ed emissioni zero. Lo stesso accade in Francia dove il governo annuncia nel "rapporto Attali" del 2008, di voler costruire, entro il 2012, dieci "ecopolis", con ville o quartieri di almeno 50.000 abitanti ciascuna.

Lo Stato francese, in accordo con le comunità locali, intende costruire un nuovo tipo di città con nuovi quartieri, veri e propri laboratori della modernità urbana - con un equilibrio finanziario, ecologico, tecnologico e sociale - attraverso l'integrazione tra alta qualità dell'ambiente, e tecnologie di comunicazione d'avanguardia. Si tratta di infrastrutture ad alta capacità, trasporti tecnologicamente avanzati e costruzioni durature.

Fuori dall'Europa, i grandi studi di architettura progettano e realizzano nuove città sostenibili. E' il caso di Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, che grazie agli interventi dello Studio Foster, diverrà la prima città ad emissioni zero. Si chiamerà Masdar City (in arabo "fonte") per diventare patria ideale degli ambientalisti di tutto il mondo. Quanto a New Songdo City, in Corea, essa, nei progetti dello Studio Kpf, è destinata ad essere la prima nuova città globale alternativa. Concepita come una città "verde" e all'avanguardia nelle pratiche sostenibili, sarà, allo stesso tempo, anche un nuovo centro per il commercio internazionale in Asia.

Dunque una nuova frontiera eco-politana, nel nuovo tempo, e l'architettura "organismo vivente", in simbiosi con la Natura.

Naturalmente, nella mia breve introduzione, mi sono soffermato a segnalare solo alcuni esempi di queste straordinarie novità.

Tanti altri importanti episodi saranno descritti, analizzati, raccontati in questi giorni, nel nostro Congresso.

Se ne discuterà con i grandi maestri di architettura, con gli artisti, i critici, gli scrittori, i sociologi e gli intellettuali, provenienti da ogni angolo del pianeta.

All'ora, e in conclusione, come padrone di casa, consentitemi di salutare e ringraziare tutti i membri dell'UIA: dall'amico Gaetan Siew, eccellente presidente, sempre perfetto e disponibile, all'amico Jaime Lerner, in rappresentanza di tutti i past president, e poi i membri del Consiglio di coordinamento Jordi Farrando, Don Hackl, Louise Cox, Martin Drahovsky, Giancarlo Ius, che con Francine Troupillon e lo staff del Segretariato, si sono adoperati tutti per la buona riuscita del Congresso.

Ed ancora gli amici: Seif Alnaga, Mauricio Rivero Borrell, e poi tutti i membri del consiglio dell'UIA, e tutti i delegati venuti dai 126 paesi.

Un ringraziamento particolare agli italiani Riccardo Bedrone, presidente del Congresso, e Leopoldo Freyrie, relatore generale, e vero protagonista dell'organizzazione (un impegno fondamentale dunque, teorico e pratico). E poi, alle Istituzioni italiane e straniere, e alla Regione Piemonte, alla Provincia e al Comune di Torino. Un grazie, ancora agli sponsor ai giornalisti ai 600 illustri relatori e a tutti quelli che hanno contribuito a realizzare questo evento, che, per l'Italia, è epocale.

È veramente emozionante vedere tanti architetti, di tutto il mondo, insieme. Allora, grazie, e un augurio di cuore a tutti, per i lavori che ci attendono.


Torino, 30 giugno 2008
 
 

 

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