Mutazioni del territorio
I due capitoli di questa galleria fotografica costituiscono gli estratti di altrettanti reportage sul paesaggio italiano - oltre i confini e le funzioni delle grandi metropoli - registrandone i mutamenti più o meno riconoscibili nel corso del tempo.
Queste immagini sono state realizzate tra l'aprile e l'agosto 2008, in luoghi distanti tra loro per natura, geografia e destinazione: un centro storico distrutto da un terremoto diventato oggi parco archeologico e il lungomare di una località balneare in piena stagione estiva. Messi a confronto, questi due esempi di paesaggio raccontano differenti livelli di intervento da parte della natura e del tempo e le conseguenti ipotesi di equilibrio e armonia tra le trasformazioni avvenute e mai del tutto finite. CONZA DELLA CAMPANIA Il vecchio centro storico di Conza - distrutto e abbandonato definitivamente dopo il sisma dell'80 - è un paesaggio che il tempo e la natura hanno cambiato in ondate successive producendo stratificazioni storiche, naturali e architettoniche. Gli insediamenti umani - etruschi, romani, medioevali e moderni - e i numerosi terremoti che nei secoli ne hanno alterato l'aspetto seguendo un progetto inaspettato, costituiscono un contesto inquietante eppure omogeneo e attendibile. SANTA SEVERA Santa Severa, cittadina sulla costa laziale, ha conservato nei decenni il suo stile sospeso tra gli anni anni '50 e '60, diventando attualmente un labirinto decadente di villette e case addossate le une alle altre, incastrate tra vialetti asfittici e vicoli ciechi. Sul lungomare, nei campi e controcampi mare/terra, coabitano forzatamente nuove aree attrezzate, cantieri di restauro privati e memorie recenti che stentano a convivere tra loro in un paesaggio contemporaneo. |
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