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Costruzioni, uniti contro il governo

 

Imprese e progettisti: ripristinare gli sgravi sul risparmio energetico

Testata:
Italia Oggi
 
Data:
11-12-2008
 
Autore:
Simonetta Scarane
 
 
Un coro di «no» alla riduzione degli incentivi sul risparmio energetico è arrivato ieri dal mondo delle costruzioni e dei progettisti, architetti e ingegneri. E se anche il ministro dell'economia, Giulio Tremonti, ha fatto sapere che il governo apporrà correttivi alla misura del decreto anticrisi, approvato una decina di giorni fa dal consigli dei ministri, che penalizza gli sgravi fiscali del 55% relativi all'installazione di elementi atti a ridurre il consumo di energia, e ad aumentare l'efficienza energetica degli edifici, gli operatori hanno già fatto sapere che la strada che il governo intende percorrere non è sufficiente. In sostanza dovrebbe diventare una misura strutturale questi sgravi del 55% facenti parte del pacchetto verde della Finanziaria 2007, e che prevedono la possibilità di detrarre dall'Irpef, in tre anni, il 55% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 100 mila euro, per migliorare l'efficienza energetica degli edifici e ridurre il consumo di energia attraverso l'installazione di pannelli solari, l'adozione di impianti di teleriscaldamento, oppure di nuove caldaie, o anche la riduzione della dispersione del calore ottenuta attraverso la sostituzione degli infissi con modelli più efficienti dal punto di vista del risparmio energetico.
(...)
«Il governo sta decidendo di fatto di annullare un incentivo che in due anni di operatività ha permesso più di 200 mila interventi (138 mila nel 2008 per una spesa di circa 1,950 miliardi) e che invece, già a partire dal 2009, per effetto dei limiti di spesa imposti dall'articolo 29, non darebbe vita a più di 35 mila interventi», si legge nel documento congiunto del mondo delle costruzioni. E il Cnappc, il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, presieduto da Raffaele Sirica ha chiesto al governo «di recedere da tale intenzione contraria al principi di salvaguardia ambientale, già stabiliti in sede europea dalla Carta di Leipzig (Lipsia) e che, inoltre, provocherebbe danni alla ricerca, allo sviluppo economico e alla qualità della vita dei cittadini oltre, a non andare nella direzione di favorire il superamento della crisi economica», ha sottolineato Sirica, «anche perché riduce l'attività delle aziende del settore della riqualificazione energetica, ma soprattutto non è coerente con alcuna politica di tutela dell'ambiente che può certamente trovare un significativo beneficio proprio attraverso il risparmio energetico».
(...)


su  Il Sole 24 Ore:
Aumentano le proteste al filtro sullo sconto

 
 
 
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