A chiunque viva nel nord della Lombradia sarà capitato, almeno una volta, di attraversare piazzale Camerlata a Como e di vedere quella strana, enorme fontana fatta di sfere e cerchi che si alternano. Una sfera, piena e massiccia, sostiene un cerchio, largo e vuoto, che a sua volta regge una palla sulla quale è posato un altro cerchio, in un gioco che potrebbe ripetersi all'infinito. Il monumento, presentato nel 1936 alla VI Triennale di Milano - vetrina della nuova architettura razionalista - e ricostruito nel 1962 nella sede attuale, fu progettato dal pittore Mario Radice, protagonista dell'astrattismo comasco negli anni Trenta, in collaborazione con un oscuro, quasi dimenticato architetto il cui nome è
Cesare Cattaneo
(1912-1943). Ma Cattaneo, insieme al più noto Giuseppe Terragni, fu uno tra i più geniali e innovativi esponenti del razionalismo italiano.
Sono pochi i progetti che riuscì a portare a termine perché, purtroppo, scomparve giovanissimo, a soli trentuno anni. La lunga e dolorosa malattia polmonare che lo strappò alla moglie e ai due figli piccoli (Damiano nacque una decina di giorni prima della sua morte), comunque non gli impedì di lavorare alacremente fino agli ultimi giorni. Il suo edificio più bello è la casa di Cernobbio dove oggi ha sede l'Archivio Cesare Cattaneo, che custodisce gran parte dei suoi disegni, progetti e scritti, oltre a importanti documenti relativi a illustri esponenti della cultura dell'epoca, come Filippo Tommaso Marinetti, il padre del futurismo, e il pittore tedesco Willi Baumeister.
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