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tutti gli italiani chiamati a stringere la cinghia, Pier Carmelo Russo fa ciao
ciao: come dimostra il sito livesicilia.it, è andato in pensione da dirigente
della Regione Sicilia con 6.462 euro netti al mese. A 47 anni. Grazie a una
leggina isolana: doveva badare al papà infermo. Cosa che non gli ha impedito
giorni dopo d'assumere il gravoso incarico di assessore all'Energia.
Mille
chilometri più a Nord, i sindaci trentini, fallito il tentativo di avere la pensione,
si apprestano ad avere un aumento in busta paga del 7% e i loro colleghi
altoatesini non hanno alle viste alcun taglio: quello di Appiano prende 9.400
euro, cioè più di Letizia Moratti a Milano, quello di Lana 7.000, più di Rosa
Russo Iervolino a Napoli. (...)
Il
punto è che provvedimenti coraggiosi, ustionanti e in buona parte condivisibili
(vedi la lotta dichiarata all'evasione) come quelli varati, che chiedono agli
italiani, dopo anni di rassicurazioni ottimistiche, di farsi carico d'una
situazione pesante, richiedono la massima trasparenza. La storia ci dice che il
nostro è un Paese che nei momenti più difficili sa dare il meglio. Ma deve
crederci. E per crederci ha bisogno di essere rassicurato su un punto: che
pagheranno davvero tutti. Nel modo più giusto.
E
questa limpidezza non deve essere neppure sfiorata dal sospetto che, dietro le
migliori intenzioni, si nascondano tentazioni inconfessate. E che tutta la
parte «etica», inserita per dimostrare ai cittadini più colpiti che questa
volta non ci sono figli e figliastri, venga goccia a goccia svuotata. Perché
forse esagera il Consiglio nazionale degli architetti nel diffidare delle
smentite sulla sanatoria fino a denunciare «sconcerto per il nuovo condono che
incentiva l'abusivismo edilizio». Ma sarebbe insopportabile se all'ultimo
secondo, in piena estate, un attimo prima di un voto di fiducia finale in
Parlamento, per iniziativa di qualche misteriosa «manina», spuntasse fuori di
nuovo il solito condono.