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Quando la parola d'ordine è il risparmio energetico

 

Questa intervista è stata pubblicata sul Focus di Marzo 2011

 
 

Nel 2008 il gruppo Schüco ha individuato un fabbricato da riqualificare nella zona industriale di Padova. Perché non puntare su una nuova realizzazione?

Nella scelta della nuova sede ci siamo posti l'obiettivo di tradurre in pratica i concetti che costituiscono la visione aziendale di Schüco: recuperare, risparmiare e soprattutto investire nelle tecnologie verdi. Non volevamo una semplice sede per uffici ma una vera e propria "casa"dove far vivere confortevolmente i nostri dipendenti e nello stesso tempo incontrare i nostri partner e condividere con loro la nostra strategia.
La sfida è diventata ancora più affascinante quando abbiamo scelto non di costruire ex novo, soluzione più semplice, ma di restaurare un vecchio magazzino risalente all'inizio degli anni Novanta nell'area industriale di Padova.
In poco più di un anno quello che era un grande stabile estremamente energivoro è stato trasformato in una costruzione moderna rispettosa dell'ambiente. Le abbiamo donato un'anima, dotandola di soluzioni tecnologiche all'avanguardia per il risparmio energetico e la produzione di energia solare.
 
 

La zona industriale di Padova è scandita da una successione di fabbriche spesso poco attente alla qualità architettonica. Il nuovo edificio Schüco rivela, al contrario, una ricerca compositiva e formale. Avete posto vincoli tecnologici o progettuali ai progettisti?

Abbiamo affidato il progetto allo studio B+B associati lasciando agli architetti  la libertà di usare le più moderne tecnologie Schüco con l'obiettivo di dimostrare i concreti benefici della nostra ricerca tecnologica, creatività e qualità di produzione. Chiunque entri nella nostra nuova 'casa' ha l'impressione di trovarsi in un mondo a parte rispetto alla zona industriale che la circonda.  Merito dei progettisti, con cui abbiamo trovato una immediata corrispondenza di idee.
 
 

La vostra azienda ha introdotto in Italia un nuovo modo di progettare edifici autonomi dal punto di vista energetico, nei quali tecnologia, forma e funzione interagiscono. Come si esplicita questa filosofia nella nuova sede?

L'edificio integra, sia nelle parti di nuova costruzione sia in quelle ristrutturate, diverse soluzioni per i sistemi di facciata studiate in relazione all'uso degli ambienti interni e alla loro esposizione. La progettazione ha tenuto conto degli aspetti tecnologici e di efficienza energetica, dell'impatto formale e della resa estetica, unitamente al comfort interno agli ambienti di lavoro. Questi tre aspetti, considerati nella loro interazione, sono la chiave di volta per realizzare un'architettura sostenibile, in grado di non rinunciare a elevate performance energetiche e di offrire ambienti gradevoli, ben illuminati e areati, che siano fonte di benessere e stimolo alla produttività di chi vi lavora.
L'edificio, che ospita reception, uffici, sale convegni, showroom, training center e laboratorio, funziona come una macchina energetica che adegua le proprie necessità ai fabbisogni reali: è riscaldato con impianto geotermico, rinfrescato con sistema solar cooling ed è autosufficiente grazie ai moduli fotovoltaici su tetto e facciate vetrate " intelligenti". Queste ultime sono il punto di forza dell'intero involucro, in quanto hanno coinvolto direttamente la ricerca compositiva di forme e volumi e incidono fortemente sulla riduzione del fabbisogno energetico previsto.
La pelle esterna dell'edificio è realizzata con il sistema Schüco E2, la facciata che riesce a unire all'involucro dell'edificio i moduli fotovoltaici integrati ed efficienti soluzioni di aerazione con schermature solari ad elevato rendimento energetico. La facciata è gestita da un sistema di building automation che, attraverso numerosi sensori, consente di ottimizzare lo scambio energetico tra l'interno e l'esterno dell'edificio, gestendo la movimentazione sincronizzata delle aperture e dei sistemi di ombreggiatura.
 
 

Si può affermare che un'azienda che punta sull'innovazione tecnologica non può dimenticare la sperimentazione di nuove forme architettoniche?

Fare informazione e cultura su salvaguardia ambientale e risparmio energetico per noi viene prima del fare business. Le esigenze di comfort, illuminazione e qualità dell'aria, dettate sia dalle attuali normative che da abitudini ormai consolidate, portano tendenzialmente a fabbisogni energetici estremamente elevati, soprattutto negli edifici costruiti prima degli anni Novanta. L'impiego di sempre più numerose apparecchiature elettriche ed elettroniche va ad accrescere l'impatto complessivo.

Per contrastare questa tendenza ci sono due strade: in primo luogo, per gli edifici di nuova costruzione, una progettazione che coniughi nuove forme architettoniche con soluzioni innovative per l'involucro; negli edifici da riqualificare, invece, puntare su un'attenta valutazione dello stato di fatto ante-operam per una progettazione che privilegi gli interventi più facilmente attuabili e più vantaggiosi dal punto di vista del rapporto costi-benefici.

Va in ogni caso adottata una metodologia che rispecchi il concetto di progettazione integrata del sistema edificio-impianto, intendendo così che l'efficienza dell'involucro edilizio non solo condiziona la potenzialità e la struttura dell'impianto di riscaldamento o climatizzazione, ma concorre a definire un'architettura innovativa sia dal punto di vista compositivo che tecnologico.

 

 
 
 
 
 
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