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DL Sviluppo: Beni Culturali, Architetti (Consiglio Nazionale) "grave che il provvedimento consideri la tutela del patrimonio un ostacolo allo sviluppo"

 

Comunicato Stampa

Roma, 9 giugno 2011. Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori esprime il suo fermo dissenso sui contenuti dell'art. 4 comma 16 del DL Sviluppo che modifica il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio aumentando da 50 a 70 anni la soglia di età - per i beni immobili pubblici o di persone giuridiche private, senza scopo di lucro - considerati di presunto interesse culturale da sottoporre a verifica.

Dal 2004 in poi, il Ministero per i Beni Cultuarali e le Soprintendenze hanno effettuato le valutazioni di interesse culturale con tempestività e rispetto dei termini di legge, anche grazie ad un sistema informatico efficiente, vincolando selettivamente solo circa un terzo delle decine di migliaia di beni puntualmente verificati in relazione al loro interesse culturale. Il presunto fine semplificativo contenuto dal DL è dunque inesistente in quanto già il Codice aveva rimosso l'automatismo del vincolo per i beni aventi più di cinquant'anni.

"Quello del DL Sviluppo - sottolinea il Consiglio Nazionale - è un  approccio che considera la tutela del patrimonio architettonico italiano un ostacolo allo sviluppo e non, al contrario, un valore intrinseco non solo della cultura ma anche dell'economia del Paese. Non solo: esso rappresenta l'esatto contrario di quel "Piano Roosvelt" per la cultura italiana giustamente invocato dal Ministro Galan all'atto del suo insediamento. Per questo motivo gli architetti italiani chiedono al Governo non solo di recedere immediatamente da questo approccio sbagliato e dannoso,  ma di verificare, inoltre, la possibilità di potenziare le strutture delle Soprintendenze perché il loro fondamentale servizio a favore della collettività diventi sempre più tempestivo".

Il Consiglio Nazionale ribadisce la propria volontà di contribuire concretamente  alla tutela e alla valorizzazione dell'architettura moderna e contemporanea in Italia, offrendo collaborazione al MIBAC ed alle Soprintendenze per la segnalazione e la raccolta documentaria utile al vincolo: la politica per la qualità dell'architettura deve essere promossa rivolgendosi tanto verso il futuro che nei confronti del passato.Comunicato stampa

 
 
 
 
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