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Edilizia: con crisi cresce lavoro nero nel settore

 

L'ombra del lavoro nero si allunga sul mercato italiano delle costruzioni, stretto nella morsa del calo produttivo e impegnato a fronteggiare un'emorragia occupazionale grave e particolarmente onerosa per l'intero Paese. E' l'allarme lanciato dalle Casse Edili.
'Possiamo affermare - ha detto il presidente della Commissione Nazionale delle Casse Edili (Cnce) Franco Osenga- che solo nel sistema rappresentato dalle Casse Edili dove si concentrano oltre 150.000 aziende, dall'inizio della crisi abbiamo perduto più di 100.000 lavoratori. Tenendo conto che si tratta sicuramente delle aziende più ' strutturate e attente al valore del lavoro e delle competenze professionali delle proprie maestranze, possiamo tranquillamente ipotizzare che, considerando anche l'indotto, la riduzione occupazionale dalla seconda metà del 2008 ad oggi si aggiri intorno a 300.000 lavoratori in meno''. Per quanto riguarda il fenomeno del sommerso, Osenga ha aggiunto che ''nel 2010 sono stati emessi 3.680.000 Durc (Documento unico di regolarità contributiva), di cui un terzo (1.227.000) per lavori edili privati. Di questi Durc le Casse Edili ne hanno rilasciati solo il 40%, circa 495.000. Applicando ai lavori privati la stessa percentuale dei Durc rilasciati dalle Casse Edili in caso di appalti pubblici, 66%, ci si accorge che mancano all'appello oltre 315.000 Durc che nel 2010 sono stati emessi solo da Inps e Inail''. ''Attraverso i dati in nostro possesso e le segnalazioni pervenuteci dalle Casse Edili, abbiamo stimato- ha riferito Osenga- che almeno un terzo dei 315.000 Durc mancanti sia dovuto ad imprese edili che, per evadere i controlli della Cassa Edile, hanno dichiarato di applicare ai propri dipendenti un contratto di lavoro diverso da quello edile. Stiamo parlando di numeri non irrilevanti: 110.000 Durc non richiesti alla Cassa Edile significano un'evasione contributiva che riguarda circa 30.000 imprese e oltre 90.000 operai''.

 
 
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